Recinto Fortificato e Necropoli

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Archeologia:

Il recinto fortificato è situato a pochi chilometri da Montegabbione, sul Poggio della Croce, un rilievo di forma allungata, formato da due sommità arrotondate - una a 614 l'altra a 617 m. s.l.m. - unite da una sella centrale. Il recinto, che occupa la cima occidentale del poggio,ed ha un diametro di 25 metri, è composto da blocchi e lastre di calcare estratti localmente, sovrapposti a secco senza un ordine apparente, per uno spessore di circa 4 metri al culmine e di circa 5 metri alla base e con un’altezza presumibile di 7-8 metri. All'esterno del recinto inoltre, ad est di esso, un allineamento di pietre, con un curioso andamento a tenaglia: sorta di avancorpo limitatamente fortificato con entrata sul lato est, probabilmente successivo al vero e proprio recinto fortificato e che forse serviva da zona scoperta per il ricovero dei cavalli.

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L'indagine archeologica del 1987 iniziata all'interno dell'avancorpo, mise in luce ad una profondità molto modesta (10-20 cm), uno strato di roccia di base, composta di lenti calcaree inclinate, formanti una sorta di pavimentazione. Nell'occasione i rinvenimenti sono stati molto limitati: solo pochi frammenti di laterizi all'esterno del recinto mentre nella parte interna significativo è stato il rinvenimento di un'armilla in bronzo tardo-antica non decorata, del diametro di circa 5 cm. e di pochi frammenti di piede di ciotola di epoca protostorica.

La necropoli occupa la cima orientale del Poggio della croce. In quest'area sono emerse alcune tombe racchiuse all'interno di un'area recintata, caratterizzate da sepolture multiple, scavate nel terreno, rivestite da lastre di pietra, pavimentate da altre lastre e coperte da lastroni. In virtu' di tali caratteristiche e di alcuni reperti emersi, come ad esempio una lucerna, frammentaria ma quasi interamente ricostruibile, con disco decorato di petali e croce sul beccuccio, di un tipo diffuso nel V-VI sec.d.C., imitazione locale delle lucerne c.d . "africane", il complesso è attribuibile alla civiltà longobarda.1

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