Collegiata di Santa Maria e San Gregorio Magno

COMUNI dell'UMBRIA:

Architettura secondo il periodo:

Edifici religiosi:

La Collegiata di Santa Maria e San Gregorio Magno si trova nella parte più antica della città di Montone, poco distante dalla chiesa di San Francesco e dalla Rocca di Braccio. L'impianto originario della chiesa risale al XIV secolo, all'epoca era intitolata a Santa Maria Assunta.1 [img_assist|nid=824|title=Collegiata di San Gregorio Magno|desc=(Credit foto: Panoramio Geobia7)|link=none|align=left|width=270|height=485] Nel Seicento, l'intitolazione cambiò allorché la comunità di Montone decise di portare dentro le mura la sede del capitolo dei canonici; fino a quel momento collocata presso la Pieve di San Gregorio. La chiesa così intitolata fu elevata a cattedrale ed al suo interno fu fissata la sede vescovile e quella dei canonici.2

Nel 1661 venne restaurata dal canonico Giovanni Pazzaglia ed assunse le attuali sembianze.
L'edificio religioso presenta una pianta a croce latina ad unica navata, impreziosita da un soffitto a cassettoni intagliati e dorati. La navata termina con un'abside circolare, lungo il quale è disposto il coro.

Nei transetti laterali si trovano le due cappelle: a sinistra quella del Santissimo Sacramento; a destra quella del Santissimo Rosario. Nella cappella del Santissimo Sacramento trova posto un altare di legno dorato, che reca lo stemma del canonico Pazzaglia; sopra una tela in cui è rappresentata la traslazione della Casa di Nazareth. Al centro della cupola, nella cappella del Santo Rosario, si vedono dipinti i quattro Evangelisti mentre sopra l'altare è collocata una tela raffigurante la Madonna con Bambino e i Santi Domenico e Francesco opera del pittore Vincenzo Chialli.3
Dello stesso pittore tifernate Vincenzo Chialli (1787-1840) sono altri dipinti che abbelliscono le pareti della navata, che hanno per argomento la vita della Madonna.
La volta della cupola, sopra il coro, è ornata da un affresco di Giovanni Parenti (pittore del Settecento) in cui sono ritratti i dodici Apostoli, che contemplano la discesa dello Spirito Santo.4
Posta sopra l'altare centrale, una tela raffigurante San Gregorio Magno che scrivere i Dialoghi, sotto lo sguardo della Vergine Maria e Gesù in trono.

Si accede alla sacrestia attraverso una massiccia porta in noce intagliata, sopra la quale è dipinta una manieristica Ultima Cena, opera del pittore fiammingo Denijs Calvaert, datata del 1611.5 E' proprio nella Collegiata di San Gregorio Magno che, il lunedì di Pasqua, viene esposta la reliquia della Sacra Spina donata alla comunità di Montone da Carlo Fortebraccio. 6
  • 1. Regione dell’Umbria - IRRES (1994). Ricerche per la progettazione di una rete di Itinerari turistici ed ecologici, Dorsale appenninica centro-nord. Perugia: IRRES. 1995. p.181, 66/4.
  • 2. Ascani, A. (1992). Montone. La patria di Braccio Fortebracci. Città di Castello: GESP. p. 222-230. Anna Rita Vignarelli (2012). Montone. In Marcucci, L. Villani, M. (Eds.) Atlante del Barocco in Italia. Umbria. Roma: De Luca Editori d'Arte. p.381.
  • 3. Ai basamenti delle colonne dell'altare, della cappella del Santo Rosario, si leggono le seguenti iscrizioni, relative agli autori dei lavori: D. O. M. Edif. hoc fecit Can. Francisco Primavera, A. D. 1730; D. O. M. Can. Sebastiano Serafini haeres ornavit, A. D. 1743. Ascani, A. (1992). Montone. La patria di Braccio Fortebracci. Città di Castello: GESP. p. 229.
  • 4. Informazioni tratte dal sito http://www.borghitalia.it, visitato nel mese di gennaio 2013 e dal sito http://www.italiavirtualtour.it, visitato nel mese di gennaio 2013.
  • 5. Cfr. scheda n. 38615 Calvaert Denijs, Ultima Cena della Fondazione Zeri, http://fe.fondazionezeri.unibo.it visitato il mese di gennaio 2013.
  • 6. La tradizione racconta che si tratti di una spina della corona di Cristo, conservata in un reliquiario d'argento del 1635. La Sacra Spina fu donata a Carlo, figlio di Braccio Fortebraccio da Montone, quando nel XV secolo sconfisse i mori combattendo al servizio della Repubblica di Venezia. Custodi della Sacra Spina sono le suore Clarisse del Monastero di Santa Agnese. Cfr. Umbria. Vol. 1. La biblioteca di Repubblica - L'Italia, 1. Milano: Gruppo Editoriale L'Espresso SpA - Divisione la Repubblica (© Touring Editore s.r.l.), 2004, p. 213.
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