COMUNI dell'UMBRIA:
Architettura secondo il periodo:
Edifici religiosi:
La Chiesa di San Francesco, ubicata all'interno delle mura che cingono Montone, fu edificata nel corso del XIV secolo sul colle su cui sorgevano le case degli Olivi e dei Fortebracci. Divenne nel XV secolo il tempio della famiglia Fortebracci, che generosamente contribuì al suo abbellimento.
[img_assist|nid=534|title=Chiesa di San Francesco|desc=(Credit foto: Regione dell'Umbria http://www.regioneumbria.eu)|link=none|align=center|width=350]
Lo stile è quello tipico degli Ordini mendicanti: un gotico dalle forme semplici e lineari. L'edifico è preceduto da un portico impreziosito da un pregevole portale ligneo, chiuso da una grata, in noce intarsiato opera del marchigiano Antonio Bencivenni da Mercatello, che lo eseguì nei 1519 sul modello di quello realizzato nel 1501 per il Collegio del Cambio di Perugia.[bib]65[/bib]
Architettonicamente la chiesa presenta un unica navata terminante in un abside poligonale con una bella bifora centrale ed un bel coro ligneo della fine del XV secolo; la copertura a capriate.
Gli affreschi dell'abside vennero commissionati da Braccio da Montone al ferrarese Antonio Alberti, che tra il 1422 e il 1424 vi raffigurò episodi della Vita di San Francesco e scene del Giudizio (nella volta i quattro Evangelisti, alle pareti Maestà, Stimmate di S. Francesco, S. Francesco restituisce le vesti, I dannati, Gli eletti). A destra dell'abside vi sono due nicchie che presentano due affreschi di anonimo umbro del XV secolo, l'uno raffigurante una Madonna in trono col Bambino e santi e l'altro Sant'Antonio da Padova, san Bernardino da Siena e donatore.
Nella parete di sinistra un'altare in pietra, realizzato nel 1476 per volontà di Carlo Fortebracci come voto per la nascita del figlio Bernardino, decorato successivamente dal figlio Bernardino nel 1491 con un'affresco raffigurante Sant'Antonio da Padova in gloria tra san Giovanni Battista, Tobia e san Raffaele Arcangelo a firma Bartolomeo Caporali. Accanto, Ecce Homo, con scritta latina in caratteri gotici.1 Sempre alla parete sinistra è il Bancone dei Magistrati di anonimo intagliatore del XVI secolo. Un’iscrizione sulla fiancata destra ricorda che il bancone venne fatto realizzare da Stefano Cambi, padre guardiano del convento, era destinato ad accogliere i magistrati che assistevano alle funzioni religiose. I motivi dell’intarsio sono ispirati alle “grottesche”.
"Al generoso contributo di Margherita Malatesta, moglie di Carlo, si deve forse l'ultimazione del corrispondente altare della parete destra, realizzato tra il 1474 e il 1482 e destinato ad ospitare il gonfalone di Bartolomeo Caporali oggi nel museo comunale."2.
La chiesa con i suoi arredi fa oggi parte parte del Complesso museale di San Francesco.
[img_assist|nid=534|title=Chiesa di San Francesco|desc=(Credit foto: Regione dell'Umbria http://www.regioneumbria.eu)|link=none|align=center|width=350]
Lo stile è quello tipico degli Ordini mendicanti: un gotico dalle forme semplici e lineari. L'edifico è preceduto da un portico impreziosito da un pregevole portale ligneo, chiuso da una grata, in noce intarsiato opera del marchigiano Antonio Bencivenni da Mercatello, che lo eseguì nei 1519 sul modello di quello realizzato nel 1501 per il Collegio del Cambio di Perugia.[bib]65[/bib]
Architettonicamente la chiesa presenta un unica navata terminante in un abside poligonale con una bella bifora centrale ed un bel coro ligneo della fine del XV secolo; la copertura a capriate.
Gli affreschi dell'abside vennero commissionati da Braccio da Montone al ferrarese Antonio Alberti, che tra il 1422 e il 1424 vi raffigurò episodi della Vita di San Francesco e scene del Giudizio (nella volta i quattro Evangelisti, alle pareti Maestà, Stimmate di S. Francesco, S. Francesco restituisce le vesti, I dannati, Gli eletti). A destra dell'abside vi sono due nicchie che presentano due affreschi di anonimo umbro del XV secolo, l'uno raffigurante una Madonna in trono col Bambino e santi e l'altro Sant'Antonio da Padova, san Bernardino da Siena e donatore.
Nella parete di sinistra un'altare in pietra, realizzato nel 1476 per volontà di Carlo Fortebracci come voto per la nascita del figlio Bernardino, decorato successivamente dal figlio Bernardino nel 1491 con un'affresco raffigurante Sant'Antonio da Padova in gloria tra san Giovanni Battista, Tobia e san Raffaele Arcangelo a firma Bartolomeo Caporali. Accanto, Ecce Homo, con scritta latina in caratteri gotici.1 Sempre alla parete sinistra è il Bancone dei Magistrati di anonimo intagliatore del XVI secolo. Un’iscrizione sulla fiancata destra ricorda che il bancone venne fatto realizzare da Stefano Cambi, padre guardiano del convento, era destinato ad accogliere i magistrati che assistevano alle funzioni religiose. I motivi dell’intarsio sono ispirati alle “grottesche”.
"Al generoso contributo di Margherita Malatesta, moglie di Carlo, si deve forse l'ultimazione del corrispondente altare della parete destra, realizzato tra il 1474 e il 1482 e destinato ad ospitare il gonfalone di Bartolomeo Caporali oggi nel museo comunale."2.
La chiesa con i suoi arredi fa oggi parte parte del Complesso museale di San Francesco.
- 1. Cfr. Fondazione Federico Zeri http://www.fondazionezeri.unibo.it/ visitato nel mese di settembre 2012
- 2. Baldelli, F. (2005). Musei in Umbria. Pinacoteca comunale di San Francesco. Montone. Pubblicazione a cura del Servizio Musei e Beni Culturali della Regione dell'Umbria