COMUNI dell'UMBRIA:
Musei:
Il museo del Merletto è ospitato nel cinquecentesco palazzo delle Opere Pie, ex sede della confraternita di Santa Maria dei Disciplinati, ed raccoglie i manufatti realizzati a punto Irlanda dalle donne di Isola Maggiore dal 1904 fino alla fine del XX secolo.
[img_assist|nid=745|title=Museo del merletto|desc=(Credit foto: J K Dethick)|link=none|align=center|width=450|height=333]
Il merletto a punto Irlanda riprende una tecnica sviluppatasi nei monasteri irlandesi nella metà del XIX ad imitazione dei merletti realizzati ad ago o a fuselli, ma utilizzando la diversa tecnica dell’uncinetto, molto più rapida nell’esecuzione e per questo meno costosa. Si caratterizza per la ricorrenza di motivi floreali, come rosette o stelline di forma quadrata o rotonda, grappoli d’uva, trifoglio, foglie, uniti insieme da una rete molto fitta ma al tempo stesso impalpabile.
Questo tipo di lavorazione venne introdotto nell’isola nei primi anni del Novecento da Elena Guglielmi, figlia del marchese Giacinto, che dette vita nel 1904 ad una scuolalaboratorio volta ad insegnare la tecnica del merletto d’Irlanda alle figlie dei pescatori dell’isola, già esperte nel raffinato lavoro di intreccio delle reti da pesca.
Sotto la guida dell’isolana Elvira Tosetti de Sanctis, che a sua volta era stata istruita da una maestra fatta venire appositamente da Torino, il numero delle merlettaie aumentò velocemente, passando da nove addette nel 1904 a oltre venti nel 1906.
Chiusa la scuola negli anni trenta del Novecento, la produzione fu ripresa dal 1963 al 1975 dall’isolana Maria Vittoria Semolesti con la costituzione della “Cooperativa di lavoratrici per la produzione e la vendita del Merletto”. All’esecuzione di questa particolare tecnica continuano oggi a dedicarsi le anziane donne dell’isola.
Il museo del Merletto di Isola Maggiore fa parte del "Percorso museale del tessile e del ricamo", circuito di istituti documentari dell'umbria che hanno come tema l'artigianato tessile. Ne fanno parte, oltre a quello di isola Maggiore, il Museo del Ricamo e del Tessile di Valtopina, il Museo-atelier "Giuditta Brozzetti" di Perugia, il Museo del Tulle Anita Belleschi Grifoni a Panicale ed il Museo-laboratorio "Tela Umbra" di Città di Castello.1
[img_assist|nid=745|title=Museo del merletto|desc=(Credit foto: J K Dethick)|link=none|align=center|width=450|height=333]
Il merletto a punto Irlanda riprende una tecnica sviluppatasi nei monasteri irlandesi nella metà del XIX ad imitazione dei merletti realizzati ad ago o a fuselli, ma utilizzando la diversa tecnica dell’uncinetto, molto più rapida nell’esecuzione e per questo meno costosa. Si caratterizza per la ricorrenza di motivi floreali, come rosette o stelline di forma quadrata o rotonda, grappoli d’uva, trifoglio, foglie, uniti insieme da una rete molto fitta ma al tempo stesso impalpabile.
Questo tipo di lavorazione venne introdotto nell’isola nei primi anni del Novecento da Elena Guglielmi, figlia del marchese Giacinto, che dette vita nel 1904 ad una scuolalaboratorio volta ad insegnare la tecnica del merletto d’Irlanda alle figlie dei pescatori dell’isola, già esperte nel raffinato lavoro di intreccio delle reti da pesca.
Sotto la guida dell’isolana Elvira Tosetti de Sanctis, che a sua volta era stata istruita da una maestra fatta venire appositamente da Torino, il numero delle merlettaie aumentò velocemente, passando da nove addette nel 1904 a oltre venti nel 1906.
Chiusa la scuola negli anni trenta del Novecento, la produzione fu ripresa dal 1963 al 1975 dall’isolana Maria Vittoria Semolesti con la costituzione della “Cooperativa di lavoratrici per la produzione e la vendita del Merletto”. All’esecuzione di questa particolare tecnica continuano oggi a dedicarsi le anziane donne dell’isola.
Il museo del Merletto di Isola Maggiore fa parte del "Percorso museale del tessile e del ricamo", circuito di istituti documentari dell'umbria che hanno come tema l'artigianato tessile. Ne fanno parte, oltre a quello di isola Maggiore, il Museo del Ricamo e del Tessile di Valtopina, il Museo-atelier "Giuditta Brozzetti" di Perugia, il Museo del Tulle Anita Belleschi Grifoni a Panicale ed il Museo-laboratorio "Tela Umbra" di Città di Castello.1
- 1. Giampaoli, G. (2008). Musei in Umbria. Percorso museale del tessile e del ricamo. Pubblicazione della Regione Umbria - Assessorato Beni e attività culturali. Direzione Beni e attività Culturali. Assisi: Tipolito Properzio.