COMUNI dell'UMBRIA:
Edifici fortificati:
Con il nome di "Castellina" viene individuata una poderosa fortezza situata sulla piazza principale di Norcia, sul lato opposto al Palazzo comunale, realizzata nel 1554 su progetto di Jacopo Barozzi (1507-1573), detto Il Vignola, per volontà di papa Giulio III (1550-1555), che voleva dotare la città di una struttura difensiva. Venne costruita sul luogo ove sorgeva un tempio pagano convertito al culto cristiano da San Feliciano, più tardi deputato ad accogliere l'antica pieve di Santa Maria Argenta. Per la sua costruzione venne demolito anche il palazzo del Podestà che sorgeva in loco.
La prima pietra venne posta il 10 settembre del 1554 e il perimetro esterno completato 8 anni dopo, nel 1562, quindi, nel 1564, venne ufficialmente consegnata a Gherardo Tazio, rappresentante di Pio IV. Quando nel 1569 venne istituita la Prefettura di Montagna, la Castellina ne divenne la naturale sede, ospitando governatori pontifici e luogotenenti. Alle necessità burocratiche e di organizzazione dei vari uffici della Prefettura si lega la lenta ed elaborata definizione degli spazi interni, la cui sistemazione si protrasse almeno fino al 1587. Restaurato nel XVIII secolo a seguito dei frequenti terremoti, a partire dal 1860 divenne sede degli uffici del Comune per poi essere destinato all’allestimento del museo nel 1967 con le opere depositate dal Comune, dalla Curia vescovile e dagli Istituti Riuniti di Beneficenza.
Architettonicamente presenta una pianta simmetrica, quadrata, protetta da quattro torri a sghembo e poderosi muri a sperone. I bastioni costituivano le principali difese della fortezza, dalle loro facce era possibile bersagliare la campagna circostante e dai loro fianchi non solo si potevano difendere le facce stesse e il fossato, ma anche coprire il ciglio dello spalto, qualora il nemico fosse riuscito ad istallarvisi. Da qui lo sbieco di circa un metro convergente al centro dei bastioni. Affatto particolari erano anche le feritoie che si aprivano nelle mura di quasi due metri di spessore. Tali aperture presentavano una sagoma a strombo con una differenza di apertura da m. 1,31 a cm 12, per riaprirsi poi sino a m. 0,46 con una curva a forma di grande ovolo, mentre è smussata nella parte superiore ed inferiore.
Anticamente, dal lato di ponente, la Castellina era protetta da mura merlate, ora scomparse, che si estendevano fino alle mura esterne della città, ai lati di queste vennero edificati due torrioni rotondi con una torretta poligonale. Al di sopra dell'ingresso venne fatto il piombatoio; le finestre, tutte di forma rettangolare, erano munite di inferriate ricurve in ferro battuto, ma vennero rimosse nel 1861.1 Oltrpassato il portale bugnato, con ai lati leoni dei primi del '900, si accede in un atrio selciato che da accesso al cortile. Quest'ultimo è caratterizzato da un quadriportico sormontato da una loggia coperta a tettoia. Ai lati, resti di affreschi ed una fontana con mostra architettonica dipinta, in una nicchia una statua togata romana, ritenuta per tradizione, ma erroneamente, la statua di Vespasia Polla, madre dell'imperatore Vespasiano, nata in Norcia, composta da due parti eterogenee.2 Nei sotterranei una colonna (in rosso nella pianta) e due archi reliquie dell'antico tempio demolito, ed un cunicolo che cunduce fuori della città.
Il pianterreno e i sotterranei servivano per le prigioni, le scuderie, gli uffici di polizia; il primo piano(restaurato nel 1779) era occupato dalla sala delle udienze e dall'appartamento del governatore che vi dimorava con la sua famiglia. Nel 1734 fu aperta la porta verso la piazza.3 Oggi la Castellina ospita il Museo civico e diocesano "La Castellina".
La prima pietra venne posta il 10 settembre del 1554 e il perimetro esterno completato 8 anni dopo, nel 1562, quindi, nel 1564, venne ufficialmente consegnata a Gherardo Tazio, rappresentante di Pio IV. Quando nel 1569 venne istituita la Prefettura di Montagna, la Castellina ne divenne la naturale sede, ospitando governatori pontifici e luogotenenti. Alle necessità burocratiche e di organizzazione dei vari uffici della Prefettura si lega la lenta ed elaborata definizione degli spazi interni, la cui sistemazione si protrasse almeno fino al 1587. Restaurato nel XVIII secolo a seguito dei frequenti terremoti, a partire dal 1860 divenne sede degli uffici del Comune per poi essere destinato all’allestimento del museo nel 1967 con le opere depositate dal Comune, dalla Curia vescovile e dagli Istituti Riuniti di Beneficenza.
Architettonicamente presenta una pianta simmetrica, quadrata, protetta da quattro torri a sghembo e poderosi muri a sperone. I bastioni costituivano le principali difese della fortezza, dalle loro facce era possibile bersagliare la campagna circostante e dai loro fianchi non solo si potevano difendere le facce stesse e il fossato, ma anche coprire il ciglio dello spalto, qualora il nemico fosse riuscito ad istallarvisi. Da qui lo sbieco di circa un metro convergente al centro dei bastioni. Affatto particolari erano anche le feritoie che si aprivano nelle mura di quasi due metri di spessore. Tali aperture presentavano una sagoma a strombo con una differenza di apertura da m. 1,31 a cm 12, per riaprirsi poi sino a m. 0,46 con una curva a forma di grande ovolo, mentre è smussata nella parte superiore ed inferiore.
Anticamente, dal lato di ponente, la Castellina era protetta da mura merlate, ora scomparse, che si estendevano fino alle mura esterne della città, ai lati di queste vennero edificati due torrioni rotondi con una torretta poligonale. Al di sopra dell'ingresso venne fatto il piombatoio; le finestre, tutte di forma rettangolare, erano munite di inferriate ricurve in ferro battuto, ma vennero rimosse nel 1861.1 Oltrpassato il portale bugnato, con ai lati leoni dei primi del '900, si accede in un atrio selciato che da accesso al cortile. Quest'ultimo è caratterizzato da un quadriportico sormontato da una loggia coperta a tettoia. Ai lati, resti di affreschi ed una fontana con mostra architettonica dipinta, in una nicchia una statua togata romana, ritenuta per tradizione, ma erroneamente, la statua di Vespasia Polla, madre dell'imperatore Vespasiano, nata in Norcia, composta da due parti eterogenee.2 Nei sotterranei una colonna (in rosso nella pianta) e due archi reliquie dell'antico tempio demolito, ed un cunicolo che cunduce fuori della città.
Il pianterreno e i sotterranei servivano per le prigioni, le scuderie, gli uffici di polizia; il primo piano(restaurato nel 1779) era occupato dalla sala delle udienze e dall'appartamento del governatore che vi dimorava con la sua famiglia. Nel 1734 fu aperta la porta verso la piazza.3 Oggi la Castellina ospita il Museo civico e diocesano "La Castellina".
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