COMUNI dell'UMBRIA:
Edifici religiosi:
La Chiesa di Santa Scolastica a Norcia, oggi compresa nel cimitero comunale, è ubicata a circa 3 km. dal centro cittadino, al bivio per Ascoli Piceno, nell'altopiano che da essa prende nome, fondo di un antico lago. La chiesa è dedicata a santa Scolastica, sorella di san Benedetto perché, secondo la tradizione, proprio in questo luogo ella riunì le prime consorelle e vi dimorò fino al trasferimento a Cassino.
Santa Scolastica
(Credit foto: viabenedicti.it)
Si ritiene infatti, che nel 580 le monache benedettine, fino ad allora soggiornanti nel monastero di san Benedetto di Norcia, si trasferissero in un nuovo monastero, chiamato di Rocca Sassaria, che la tradizione identifica con l'abitazione della madre di santa Scolastica, gemella di San Benedetto, qui venne edificata la primitiva chiesa dedicata alla santa.1
L'antichità del sito è testimoniata da pezzi di muratura di epoca romana, visibili intorno all’edificio attuale, a cui si sommano quelli della primitiva chiesa altomedievale. A questo edificio, nel Trecento, venne aggiunto un portico di pietra cui restano inglobati sul fianco sinistro due arconi a tutto sesto e un pilastro ottagonale.2 Ristrutturazioni e rifacimenti si ebbero tra la fine del XIV secolo e gli inizi del XV, così come nel secolo XVII e, soprattuto, a seguito dei danni causati dal terremoto del 1703. Fu nfatti quest'ultima ristrutturazione a delinearne i tratti con i quali l'edifico ad oggi si presenta.
Nei primi anni del Seicento la chiesa risulta essere sotto la cura dei monaci celestiniani, nel 1810 in seguito alla soppressione dei celestini passò al Capitolo della cattedrale. Dopo l’Unità d’Italia il complesso è stato incamerato dal Comune di Norcia ed è stato trasformato in civico cimitero; la chiesa funge da cappella cimiteriale. Attualmente è di cura spirituale della Parrocchia di Santa Maria Argentea di Norcia.
Architettonicamente l'edificio presenta una facciata con tetto a capanna, ristrutturata nel ‘700, e caratterizzata da un portale sormontato da un piccolo rosone quadrilobato ed affiancato, su entrabi i lati, da due finestre. L'interno, anch'esso ristrutturato nel corso del XVIII secolo, presenta un'unica navata a pianta rettangolare coperta da soffitto ligneo del XVIII secolo, scandita da sei archi a tutto sesto decorati a stucco, che delimitavano sei cappelle, i cui altari sono stati rimossi, mettendo in luce la decorazione a fresco preesistente. Il presbiterio quadrilatero è affiancato da due vani minori, e decorato di stucchi ed affreschi sulle pareti. Nella parete di fondo, a destra dell'arco presbiteriale, in una lunetta, affresco di Lorenzo e Jacopo Salimbeni, raffigurante la Madonna in trono con il Bambino incoronata da due angeli e lungo le pareti un ciclo di affreschi del XV secolo, che si estende per oltre 100 mq, raffigurante le Storie della vita di San Benedetto, uno dei più vasti cicli conosciuti, attribuibile ad un pittore della cerchia di Bartolomeo di Tommaso. Sono visibili anche alcuni brani della decorazione trecentesca, come un volto di santa Scolastica.
Oltre gli affreschi decorano le pareti della chiesa una grande quantità di graffiti apposti dai visitatori in più di mezzo secolo. Sull’affresco di sant’Amico, protettore dei boscaioli e dei malati d’ernia, appaiono figurine di pazienti con parti anatomiche malate in mostra. 3, 4, 5
Chiesa di Santa Scolastica - Visualizzazione ingrandita della mappa
L'edificio era meta di processioni nella festa della santa, le madri che non avevano latte si rivolgevano a lei per poter tornare ad allattare i propri bambini, inoltre era invocata nei periodi di siccità per ottenere la pioggia, usanza che si è protratta fino a periodi recenti.6
Santa Scolastica(Credit foto: viabenedicti.it)
Si ritiene infatti, che nel 580 le monache benedettine, fino ad allora soggiornanti nel monastero di san Benedetto di Norcia, si trasferissero in un nuovo monastero, chiamato di Rocca Sassaria, che la tradizione identifica con l'abitazione della madre di santa Scolastica, gemella di San Benedetto, qui venne edificata la primitiva chiesa dedicata alla santa.1
L'antichità del sito è testimoniata da pezzi di muratura di epoca romana, visibili intorno all’edificio attuale, a cui si sommano quelli della primitiva chiesa altomedievale. A questo edificio, nel Trecento, venne aggiunto un portico di pietra cui restano inglobati sul fianco sinistro due arconi a tutto sesto e un pilastro ottagonale.2 Ristrutturazioni e rifacimenti si ebbero tra la fine del XIV secolo e gli inizi del XV, così come nel secolo XVII e, soprattuto, a seguito dei danni causati dal terremoto del 1703. Fu nfatti quest'ultima ristrutturazione a delinearne i tratti con i quali l'edifico ad oggi si presenta.
Nei primi anni del Seicento la chiesa risulta essere sotto la cura dei monaci celestiniani, nel 1810 in seguito alla soppressione dei celestini passò al Capitolo della cattedrale. Dopo l’Unità d’Italia il complesso è stato incamerato dal Comune di Norcia ed è stato trasformato in civico cimitero; la chiesa funge da cappella cimiteriale. Attualmente è di cura spirituale della Parrocchia di Santa Maria Argentea di Norcia.
Architettonicamente l'edificio presenta una facciata con tetto a capanna, ristrutturata nel ‘700, e caratterizzata da un portale sormontato da un piccolo rosone quadrilobato ed affiancato, su entrabi i lati, da due finestre. L'interno, anch'esso ristrutturato nel corso del XVIII secolo, presenta un'unica navata a pianta rettangolare coperta da soffitto ligneo del XVIII secolo, scandita da sei archi a tutto sesto decorati a stucco, che delimitavano sei cappelle, i cui altari sono stati rimossi, mettendo in luce la decorazione a fresco preesistente. Il presbiterio quadrilatero è affiancato da due vani minori, e decorato di stucchi ed affreschi sulle pareti. Nella parete di fondo, a destra dell'arco presbiteriale, in una lunetta, affresco di Lorenzo e Jacopo Salimbeni, raffigurante la Madonna in trono con il Bambino incoronata da due angeli e lungo le pareti un ciclo di affreschi del XV secolo, che si estende per oltre 100 mq, raffigurante le Storie della vita di San Benedetto, uno dei più vasti cicli conosciuti, attribuibile ad un pittore della cerchia di Bartolomeo di Tommaso. Sono visibili anche alcuni brani della decorazione trecentesca, come un volto di santa Scolastica.
Oltre gli affreschi decorano le pareti della chiesa una grande quantità di graffiti apposti dai visitatori in più di mezzo secolo. Sull’affresco di sant’Amico, protettore dei boscaioli e dei malati d’ernia, appaiono figurine di pazienti con parti anatomiche malate in mostra. 3, 4, 5
Chiesa di Santa Scolastica - Visualizzazione ingrandita della mappa
L'edificio era meta di processioni nella festa della santa, le madri che non avevano latte si rivolgevano a lei per poter tornare ad allattare i propri bambini, inoltre era invocata nei periodi di siccità per ottenere la pioggia, usanza che si è protratta fino a periodi recenti.6
- 1. Cfr. Fabbi, A. (1975). Guida alle antichità di Norcia. Norcia: Editrice San Benedetto. p. 92.
- 2. Porena, Amandoli, Santa Scolastica. Scheda del Censimento dei Santuari Cristiani in Italia, sito web http://www.santuaricristiani.iccd.beniculturali.it/ visitato nel mese di maggio 2013.
- 3. Guide d'Italia. 3. Umbria. Touring Club Italiano. Corriere della Sera. 2012.
- 4. Chiesa di santa Scolastica. Sito web della Regione Umbria http://www.itinerari.regioneumbria.eu/ visitato nel mese di maggio 2013.
- 5. I luoghi del Sacro. Chiesa di Santa Scolastica. Sito web dell'Associazione dei Comuni della Valnerina http://www.lavalnerina.it/ visitato nel mese di maggio 2013.
- 6. Cfr. Cordella, R. (1995). Norcia e territorio. Norcia. pp. 100-107.
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POINT (13.102974 42.771787)
