COMUNI dell'UMBRIA:
Architettura secondo il periodo:
Edifici religiosi:
L'Oratorio di San Francesco, ubicato al numero 6 di via degli Sciri, fu sede della Confraternita dei Disciplinati1 dal 1319.
[img_assist|nid=775|title=Oratorio della Confraternita dei Disciplinati di San Francesco|desc=(Credit foto: Comune di Perugia)|link=none|align=left|width=270|height=362]Nel 1472 la confraternita si unì a quelle di Sant'Agostino e San Domenico e nel 1890 le tre confraternite si trasformarono in Pio sodalizio Braccio Fortebracci, una società di mutuo soccorso fra nobili perugini ancora esistente.2
L'aspetto attuale dell'oratorio è il risultato di una serie di interventi che fra il cinquecento ed il seicento cancellarono ogni traccia delle decorazioni precedenti. A quest'epoca è da ascrivere il portale marmoreo con colonne a sostegno di un timpano, che caratterizza esternamente l'edificio religioso.
Il vestibolo ha la volta interamente rivestita di stucchi (1675-1676) opera dello scultore francese Jean Regnaud de Champagne (detto Giovanni Sciampagna) - un seguace del Bernini che a Perugia lavorò anche nella Chiesa di Sant'Ercolano. Tali decorazioni rappresentano scene della vita di Cristo e putti che presentano oggetti simbolicamente legati alla passione di Cristo. Due lunette con San Francesco e San Ludovico da Tolosa completano il ciclo.
[img_assist|nid=774|title=Oratorio della Confraternita dei Disciplinati di San Francesco|desc=(Credit foto: Fausto Castraberte)|link=none|align=center|width=449|height=336] rappresentanti
Nell'ambiente principale, ai lati delle pareti, è visibile il più importante complesso pittorico del perugino Giovanni Antonio Scaramuccia (1611-1627), con scene mariane e cristologiche. Sulla parete opposta all'altare grande tela di Bernardino Gagliardi (1657), con S. Domenico e S. Agostino. Tali dipinti sostituirono la precedente decorazione costituita da carte damascate e da figure di profeti anch'esse dipinte su carta. Insieme a quelle dell'oratorio di Sant'Agostino, queste opere costituiscono la più importante impresa protobarocca visibile a Perugia.3
All'altare, di Benedetto di Giovanni (1558), una pala raffigurante l’Assunzione opera del pittore manierista Leonardo Cungi (1558). Ai due lati dello stesso due dipinti con San Francesco e San Ludovico (1665), sono di Paolo Gismondi, allievo di Pietro da Cortona.
I seggi in noce addossati alle pareti sono del perugino Mario Pace (1584), i fregi e ornati dell'eugubino Sciarra Bovarelli (1584). Il seggio dei Priori e quello dei Regolatori sono opere (1604) di Giampietro Zuccari, di Sant'Angelo in Vado (1618-1620) - autore anche degli intagli delle cornici che racchiudono le grandi tele prima ricordate. Notevole il soffitto a cassettoni in legno dorato e intagliato (1570-1574) da Girolamo di Marco, detto il Veneziano, e da Maestro Ercole.4
In sacrestia, oltre agli arredi liturgici, è un pregevole gonfalone processionale raffigurante la Flagellazione di Cristo (1480) di Pietro di Galeotto.Gonfaloni nelle chiese, nei musei e nelle pinacoteche dell'Umbria" href="#footnote5_plkcr26">5
Nella stanza dei confrati è un ritratto di Braccio Fortebracci del XVI secolo, un bel prospetto architettonico in legno con i nomi dei fratelli del XVII secolo e una cassetta per le votazioni del Cinquecento.
L'aspetto attuale dell'oratorio è il risultato di una serie di interventi che fra il cinquecento ed il seicento cancellarono ogni traccia delle decorazioni precedenti. A quest'epoca è da ascrivere il portale marmoreo con colonne a sostegno di un timpano, che caratterizza esternamente l'edificio religioso.
Il vestibolo ha la volta interamente rivestita di stucchi (1675-1676) opera dello scultore francese Jean Regnaud de Champagne (detto Giovanni Sciampagna) - un seguace del Bernini che a Perugia lavorò anche nella Chiesa di Sant'Ercolano. Tali decorazioni rappresentano scene della vita di Cristo e putti che presentano oggetti simbolicamente legati alla passione di Cristo. Due lunette con San Francesco e San Ludovico da Tolosa completano il ciclo.
[img_assist|nid=774|title=Oratorio della Confraternita dei Disciplinati di San Francesco|desc=(Credit foto: Fausto Castraberte)|link=none|align=center|width=449|height=336] rappresentanti
Nell'ambiente principale, ai lati delle pareti, è visibile il più importante complesso pittorico del perugino Giovanni Antonio Scaramuccia (1611-1627), con scene mariane e cristologiche. Sulla parete opposta all'altare grande tela di Bernardino Gagliardi (1657), con S. Domenico e S. Agostino. Tali dipinti sostituirono la precedente decorazione costituita da carte damascate e da figure di profeti anch'esse dipinte su carta. Insieme a quelle dell'oratorio di Sant'Agostino, queste opere costituiscono la più importante impresa protobarocca visibile a Perugia.3
All'altare, di Benedetto di Giovanni (1558), una pala raffigurante l’Assunzione opera del pittore manierista Leonardo Cungi (1558). Ai due lati dello stesso due dipinti con San Francesco e San Ludovico (1665), sono di Paolo Gismondi, allievo di Pietro da Cortona.
I seggi in noce addossati alle pareti sono del perugino Mario Pace (1584), i fregi e ornati dell'eugubino Sciarra Bovarelli (1584). Il seggio dei Priori e quello dei Regolatori sono opere (1604) di Giampietro Zuccari, di Sant'Angelo in Vado (1618-1620) - autore anche degli intagli delle cornici che racchiudono le grandi tele prima ricordate. Notevole il soffitto a cassettoni in legno dorato e intagliato (1570-1574) da Girolamo di Marco, detto il Veneziano, e da Maestro Ercole.4
In sacrestia, oltre agli arredi liturgici, è un pregevole gonfalone processionale raffigurante la Flagellazione di Cristo (1480) di Pietro di Galeotto.Gonfaloni nelle chiese, nei musei e nelle pinacoteche dell'Umbria" href="#footnote5_plkcr26">5
Nella stanza dei confrati è un ritratto di Braccio Fortebracci del XVI secolo, un bel prospetto architettonico in legno con i nomi dei fratelli del XVII secolo e una cassetta per le votazioni del Cinquecento.
- 1. "L'iniziatore del movimento dei disciplinati, fu Fr. Ranieri Fasani. Nel 1259, questo vecchio eremita, dopo 18 anni di solitudine, uscì dal suo èremo dietro una visione di Fr. Bevignate e salì a predicare sulle piazze di Perugia flagellandosi pubblicamente. Ad imitazione dei monaci più rigoristi attorno al Fasani, anche molti laici praticarono la flagellazione volontaria in espiazione dei peccati specialmente in occasione di pubbliche calamità. Il movimento, in questa suggestione collettiva, entusiasmò le folle. Sorsero così le Compagnie dei Disciplinati a carattere laicale, che con le loro processioni espiatorie, suscitarono in tutta l'Umbria, poi in Romagna e in Toscana, un intenso fervore religioso e la riforma dei costumi. Il moto, si affermò a Perugia nella quaresima del 1260, e continuò allorché il Fasani il 4 maggio ottenne dai Priori quindici giorni di ferie alla Città per dedicarsi alla conversione spirituale." Fabbi, A. (1971). Antichità Umbre. Assisi: Pontificio Seminario Regionale. p.308
- 2. Ed è nell'oratorio di San Francesco che è conservato l’archivio storico delle tre confraternite. "Il fondo è stato prodotto dal Sodalizio Braccio Fortebraccio dal 1890 al 1974, dalla Confraternita dei disciplinati di Sant'Agostino dal 1434 al 1890, dalla Confraternita dei disciplinati di San Francesco dal 1353 al 1890, dalla Confraternita dei disciplinati di San Domenico dal 1336 al 1890. Sono presenti anche 210 unità degli anni 1228-1680 costituite da donazioni, vendite, testamenti, divisioni di beni, pagamenti, quietanze, copie di sentenze, obbligazioni, estratti catastali, anche pergamenacei, non riconducibili ad alcun soggetto produttore". Lonzini, S. (2006). Sodalizio Braccio Fortebraccio di Perugia. Scheda del Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche http://siusa.archivi.beniculturali.it visitato nel mese di gennaio 2013.
- 3. AA.VV. (1993). Perugia. Perugia: Electa editrice. p.192.
- 4. ORATORIO DI SAN FRANCESCO DEI NOBILI. Scheda web a cura del Comune di Perugia disponibile all'url http://turismo.comune.perugia.it/resources//Itinerari/Chiese/San_Frances... visitato nel mese di gennaio 2013.
- 5. Cfr. Gonfaloni nelle chiese, nei musei e nelle pinacoteche dell'Umbria