COMUNI dell'UMBRIA:
Architettura secondo il periodo:
Edifici abitativi:
Il Palazzo Gallenga Stuart, già Palazzo Antinori, (XVIII secolo) si trova in piazza Fortebraccio 4, ed è sede dell'Università italiana per stranieri.
In stile Barocco venne edificato su iniziativa di Giuseppe Antinori, per divenire dimora della nobile famiglia Antinori di Perugia. La facciata, caratterizzata da blocchi di grandi finestre, cornicioni in mattoni e pilastri, venne realizzata da Pietro Carattoli tra il 1748 e il 1758, su progetto dell'architetto romano Francesco Bianchi. All'interno, il piano nobile fu affrescato dai maestri Nicola Giuli e Pietro Carattoli.
La parte posteriore fu terminata soltanto quando si stabilì in questo palazzo la sede dell'Università per stranieri.1
[img_assist|nid=37|title=|desc=(Credit foto: Wikimedia Commons/Francesco Gasparetti)|link=none|align=center|width=450|height=299] La facciata che guarda verso piazza Grimana presenta tre piani con dodici finestre ciascuno, incorniciate da lesene ed un attico circondato da un balcone. A piano terra le lesene sono doriche; al primo piano sono ioniche ed al secondo sono corinzie; una sorta di richiamo ai tre periodi architettonici greci. Le lesene del secondo piano sorreggono la balaustra sporgente, che gira intorno all'attico.
Nel 1875 il Palazzo venne acquistato da Romeo Gallenga Stuart e assunse l'attuale nome. Nel 1926 il Conte Gallenga Stuart cedette il palazzo al Comune di Perugia, e dal 1927 il Palazzo divenne sede dell'Università per stranieri di Perugia. Nel 1931 un facoltoso studente statunitense, Frederick Thorne Rider, poi divenuto cittadino onorario di Perugia, elargì un ingente donazione all'Università, che consentì di realizzare la facciata posteriore e una nuova ala del palazzo, destinata ad ospitare le aule. I lavori furono seguiti dall'architetto perugino Dino Lilli.
Di notevole prego architettonico sono il vestibolo e lo scalone d'ingresso. All'interno dell'Aula Magna è conservato un ciclo d'affreschi realizzato dal pittore futurista Gerardo Dottori, negli anni '30, denominato l'Apoteosi di Roma e le sculture di Bruno Arzilli, Gracco Mosci e Tommaso Piccini.2
In stile Barocco venne edificato su iniziativa di Giuseppe Antinori, per divenire dimora della nobile famiglia Antinori di Perugia. La facciata, caratterizzata da blocchi di grandi finestre, cornicioni in mattoni e pilastri, venne realizzata da Pietro Carattoli tra il 1748 e il 1758, su progetto dell'architetto romano Francesco Bianchi. All'interno, il piano nobile fu affrescato dai maestri Nicola Giuli e Pietro Carattoli.
La parte posteriore fu terminata soltanto quando si stabilì in questo palazzo la sede dell'Università per stranieri.1
[img_assist|nid=37|title=|desc=(Credit foto: Wikimedia Commons/Francesco Gasparetti)|link=none|align=center|width=450|height=299] La facciata che guarda verso piazza Grimana presenta tre piani con dodici finestre ciascuno, incorniciate da lesene ed un attico circondato da un balcone. A piano terra le lesene sono doriche; al primo piano sono ioniche ed al secondo sono corinzie; una sorta di richiamo ai tre periodi architettonici greci. Le lesene del secondo piano sorreggono la balaustra sporgente, che gira intorno all'attico.
Nel 1875 il Palazzo venne acquistato da Romeo Gallenga Stuart e assunse l'attuale nome. Nel 1926 il Conte Gallenga Stuart cedette il palazzo al Comune di Perugia, e dal 1927 il Palazzo divenne sede dell'Università per stranieri di Perugia. Nel 1931 un facoltoso studente statunitense, Frederick Thorne Rider, poi divenuto cittadino onorario di Perugia, elargì un ingente donazione all'Università, che consentì di realizzare la facciata posteriore e una nuova ala del palazzo, destinata ad ospitare le aule. I lavori furono seguiti dall'architetto perugino Dino Lilli.
Di notevole prego architettonico sono il vestibolo e lo scalone d'ingresso. All'interno dell'Aula Magna è conservato un ciclo d'affreschi realizzato dal pittore futurista Gerardo Dottori, negli anni '30, denominato l'Apoteosi di Roma e le sculture di Bruno Arzilli, Gracco Mosci e Tommaso Piccini.2