Mulino della Torre di Azzano

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Altre emergenze architettoniche e culturali:

Il mulino della Torre di Azzano è alimentato da un canale artificiale derivato dal vicino torrente Marroggia, ed era pienamente funzionante fino al 1995. L’intero corpo molitorio è composto di due distinti impianti: uno con macine da grano ed uno da olio, forniti di due turbine idrauliche (tipo Pelton).

[img_assist|nid=661|title=Mulino e Torre di Azzano|desc=(Credit foto: Roberto Innocenzi http://www.trekearth.com)|link=none|align=center|width=450]
Si inserisce in un complesso edilizio costituito da fabbricati accorpati tra loro e in pietra (ma ricoperti da intonaco) e ricostruiti secondo la pianta originaria riutilizzando per quanto possibile il materiale edilizio esistente.

La torre, isolata rispetto al complesso degli edifici, è a pianta quadrata con tetto a quattro spioventi non originario e con ingresso sul lato ovest.

La strada separa l’edificio dalla vasca di raccolta dell’acqua (bacino di carico del molino) costruita in muratura e dotata di due paratie poste alle estremità, mentre al centro è un volano con grata sottostante per regolare il deflusso delle acque.

Il molino a grano, con macine in pietra silicea provenienti da Cantiano (Marche), presenta la fronte rivolta verso est, in direzione di Pissignano, e ha l’ingresso in una porta rettangolare con battenti di legno. L’edificio è su tre livelli: a piano terra, dopo l’ingresso, è l’impianto di macinazione. La stanza, a pianta rettangolare, accoglie a destra due palmenti con il sottostante sistema di ingranaggi per il movimento delle macine. Accanto alla parete di fondo è il volano attraverso cui si apre la paratia per consentire l’ingresso dell’acqua, sulla parete a fronte dell’impianto di macinazione è il buratto, in ottimo stato di conservazione. Appoggiata alla parete d’ingresso è una bascula, anch’essa ben tenuta.


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La stanza adiacente a quella destinata alla macinazione è sopraelevata. Da questa, salendo un’altra scala in legno, si raggiunge il magazzino, comunque direttamente collegato alla stanza di macinazione da un foro e relativo condotto.

Giustapposto all’edificio del molino a grano è quello per la molitura delle olive. Anch’esso ordinato su tre piani.

Tutto il complesso è di proprietà privata, ed è inserito in una struttura ricettiva. Il mulino per il grano è ancora in uso per la produzione di farina macinata a pietra, mentre il frantoio è stato trasformato in un museo rurale, che ospita una collezione di attrezzi agricoli tradizionali.1
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