COMUNI dell'UMBRIA:
Edifici fortificati:
Rocca Flea, anticamente nota come Arx Major Terre Gualdi, si erge nella parte alta di Gualdo Tadino ed è uno degli esempi di architettura fortificata italiana del basso Medioevo. La rocca fu edificata inglobando un antichissimo luogo di culto dedicato a S. Michele Arcangelo fondato in epoca longobarda (sec. VIII-IX), chiamato S. Angelo di Flea. Il nome Flea deriverebbe dal vicino fiume Flebeo che assunse il nome di Fleo in epoche successive, come attestano documenti del XII secolo. La Rocca fu oggetto di varie dominazioni: vi si insediarono prima le truppe di Federico Barbarossa, poi quelle del papa e successivamente quelle della guelfa Perugia. La Rocca Flea subì vari danneggiamenti nel corso dei conflitti che la videro protagonista, venne restaurata nel 1242 da Federico II.
[img_assist|nid=156|title=|desc=(Credit foto: Wikimedia Commons/Simonecappellini )|link=none|align=center|width=450|height=320]Nel 1350, quando Gualdo Tadino fu nuovamente assoggettata da Perugia, iniziò la costruzione del cassero, sul quale, infatti, insieme all'emblema cittadino, figura il grifo perugino. Nel secolo XVI fu trasformata in residenza dei legati pontifici e il suo interno fu adattato allo scopo e decorato con affreschi di cui resta soltanto una piccola parte. Con la trasformazione in carcere (1888) furono effettuate ulteriori modifiche. Recentemente restaurata, ospita oggi il Museo civico Rocca Flea Architettonicamente la Rocca Flea presenta una organizzazione geometrica composta da due elementi fondamentali: un nucleo a pianta poligonale, quello della primitiva fortezza, con schemi tipici delle costruzioni a carattere difensivo, con torrioni localizzati nell'intersezione angolare dei lati: due alti e possenti - il Maschio centrale e la Torre Cavaliera - in relazione fra loro diagonalmente, e altri due emergenti dalle pareti continue del fortilizioe. Il secondo elemento di cui si diceva è rappresentato dal nucleo più moderno, quello della palazzina Del Monte dall'andamento regolare. I due elementi sono raccordati, verso il centro storico, da una possente muraglia provvista di camminatoi di ronda e, a nord-est, da un ballatoio coperto all'altezza del piano nobile.1
Il giardino che abbraccia la Rocca Flea è parte integrante e naturale cornice della fortezza. Il parco non è solo un luogo di svago, ma raccoglie in sù una valenza naturalistica di primo piano. Le varietà messe a dimora seguono un progetto ben preciso sia per la disposizione che per le specie, tipiche del territorio. Fra queste l'ulivo "cultivar rigalese", la ginestra, le piccole e profumatissime macchie di santoreggia. 2
[img_assist|nid=156|title=|desc=(Credit foto: Wikimedia Commons/Simonecappellini )|link=none|align=center|width=450|height=320]Nel 1350, quando Gualdo Tadino fu nuovamente assoggettata da Perugia, iniziò la costruzione del cassero, sul quale, infatti, insieme all'emblema cittadino, figura il grifo perugino. Nel secolo XVI fu trasformata in residenza dei legati pontifici e il suo interno fu adattato allo scopo e decorato con affreschi di cui resta soltanto una piccola parte. Con la trasformazione in carcere (1888) furono effettuate ulteriori modifiche. Recentemente restaurata, ospita oggi il Museo civico Rocca Flea Architettonicamente la Rocca Flea presenta una organizzazione geometrica composta da due elementi fondamentali: un nucleo a pianta poligonale, quello della primitiva fortezza, con schemi tipici delle costruzioni a carattere difensivo, con torrioni localizzati nell'intersezione angolare dei lati: due alti e possenti - il Maschio centrale e la Torre Cavaliera - in relazione fra loro diagonalmente, e altri due emergenti dalle pareti continue del fortilizioe. Il secondo elemento di cui si diceva è rappresentato dal nucleo più moderno, quello della palazzina Del Monte dall'andamento regolare. I due elementi sono raccordati, verso il centro storico, da una possente muraglia provvista di camminatoi di ronda e, a nord-est, da un ballatoio coperto all'altezza del piano nobile.1
Il giardino che abbraccia la Rocca Flea è parte integrante e naturale cornice della fortezza. Il parco non è solo un luogo di svago, ma raccoglie in sù una valenza naturalistica di primo piano. Le varietà messe a dimora seguono un progetto ben preciso sia per la disposizione che per le specie, tipiche del territorio. Fra queste l'ulivo "cultivar rigalese", la ginestra, le piccole e profumatissime macchie di santoreggia. 2