COMUNI dell'UMBRIA:
Architettura secondo il periodo:
Edifici religiosi:
La chiesa di Sant’Agostino, localizzata all’interno del borgo di Sigillo, venne edificata tra il 1788 ed il 1791 dall’architetto svizzero Giacomo Cantoni sulle fondamenta dell’antica Chiesa di Santa Caterina di cui oggi rimane la sola Cripta medievale, restaurata dall’Amministrazione Comunale ed adibita a centro culturale.
Architettonicamente la facciata è caratterizzata da paraste binate sintetiche e dal severo portale. All'interno la chiesa si presenta ad unica navata segnata da paraste composite su zoccolo, con volta a botte costolonata. Alle pareti due altari per lato, del tipo ad edicola, incassati ed alternati da nicchie con statue. L'abside è arricchita da un coro ligneo ed è preceduta da presbiterio leggermente rialzato. L'altare maggiore venne realizzato tra il 1795 ed il 1796 facendo largo uso, per i rivestimenti, di marmi di vari colori: verde antico, giallo di Siena e rosso di Verona.
Caratterizza la chiesa un concerto di quattro campane. Il campanone è dell’anno 1802 e presenta l’iscrizione: "Agostino luce dei dottori, lume della chiesa, martello degli eretici; dal fulmine, dalla tempesta e dal flagello del terremoto liberaci. Fatto col denaro del convento al tempo dei Padre Cervaroli e Bergalli, anno 1802". La mezzana e la mezzanella, del 1822, hanno la scritta: "I fratelli Baldini di Sassoferrato fondevano". La piccola è del 1845, ma, poiché si spezzò, fu rifusa dalla ditta Bastanzetti di Arezzo nel 1954.1
Chiesa di Sant’Agostino - Visualizzazione ingrandita della mappa
All’interno l’edificio, in stile neoclassico, è caratterizzato da una sola navata coperta da volta con eleganti pilastri e capitelli che raggiungono il cornicione. Fra gli arredi, di certa imponenza è l’organo e i due confessionali in noce; da segnalare importanti tele e sculture lignee del XVI-XVIII secolo ed una Croce in rame dorato di Enrico di Piamonte del 1494.
Tra le opere la più importante è sicuramente il dipinto su tela Annunciazione e donatore a firma Ippolito Borghesi da Sigillo, situata dietro il coro e dipinta nel 16172, restaurata nel 1965 dalla Sopraintendenza dei Beni Culturali di Perugia. 3,4,5
Nel complesso Sant'Agostino rappresenta sia cronologicamente che stilisticamente uno "degli ultimi esiti barocchi in terra umbra".6
Architettonicamente la facciata è caratterizzata da paraste binate sintetiche e dal severo portale. All'interno la chiesa si presenta ad unica navata segnata da paraste composite su zoccolo, con volta a botte costolonata. Alle pareti due altari per lato, del tipo ad edicola, incassati ed alternati da nicchie con statue. L'abside è arricchita da un coro ligneo ed è preceduta da presbiterio leggermente rialzato. L'altare maggiore venne realizzato tra il 1795 ed il 1796 facendo largo uso, per i rivestimenti, di marmi di vari colori: verde antico, giallo di Siena e rosso di Verona.
Caratterizza la chiesa un concerto di quattro campane. Il campanone è dell’anno 1802 e presenta l’iscrizione: "Agostino luce dei dottori, lume della chiesa, martello degli eretici; dal fulmine, dalla tempesta e dal flagello del terremoto liberaci. Fatto col denaro del convento al tempo dei Padre Cervaroli e Bergalli, anno 1802". La mezzana e la mezzanella, del 1822, hanno la scritta: "I fratelli Baldini di Sassoferrato fondevano". La piccola è del 1845, ma, poiché si spezzò, fu rifusa dalla ditta Bastanzetti di Arezzo nel 1954.1
Chiesa di Sant’Agostino - Visualizzazione ingrandita della mappa
All’interno l’edificio, in stile neoclassico, è caratterizzato da una sola navata coperta da volta con eleganti pilastri e capitelli che raggiungono il cornicione. Fra gli arredi, di certa imponenza è l’organo e i due confessionali in noce; da segnalare importanti tele e sculture lignee del XVI-XVIII secolo ed una Croce in rame dorato di Enrico di Piamonte del 1494.
Tra le opere la più importante è sicuramente il dipinto su tela Annunciazione e donatore a firma Ippolito Borghesi da Sigillo, situata dietro il coro e dipinta nel 16172, restaurata nel 1965 dalla Sopraintendenza dei Beni Culturali di Perugia. 3,4,5
Nel complesso Sant'Agostino rappresenta sia cronologicamente che stilisticamente uno "degli ultimi esiti barocchi in terra umbra".6
- 1. Pellegrini, G. "La nostre campane". L'ECO del Serrasanta. Quindicinale culturale e sociale di Gualdo Tadino, Costacciaro, Fossato di Vico, Nocera Umbra, Scheggia, Sigillo, Valfabbrica - Provincia di Perugia - Italia. N. 23 - 4 dicembre 2005. http://www.protadino.it/ecodelserrasanta/20051204/13campane0523.html visitato nel mese di novembre 2012
- 2. Cfr. Borghese Ippolito , Annunciazione e donatore. Scheda della Fondazione Federico Zeri all'url http://www.fondazionezeri.unibo.it/ visitato nel mese di novembre 2012.
- 3. Costantini F. (1976), Gubbio, Scheggia, Costacciaro, Sigillo. Perugia: Tipografia Guerra.
- 4. Caruso P. (1999). Benvenuti in Umbria, guida ai 92 comuni. Collazzone: Grilligraf Editrice.
- 5. Sito web del Comune di Sigillo http://www.comune.sigillo.pg.it visitato nel mese di novembre 2012.
- 6. Villani, M. (2012). Costacciaro. In Marcucci, L. Villani, M. (Eds.) Atlante del Barocco in Italia. Umbria. Roma: De Luca Editori d'Arte. p.393