COMUNI dell'UMBRIA:
Edifici abitativi:
Il complesso di Villa Fidelia (o villa Costanzi) è ubicato alla base di una collina lungo la Strada Centrale Umbra nel territorio di Spello. Costruito nel XVI secolo dalla famiglia Urbani sui resti di un santuario appartenente ad un insieme sacrale di epoca classica (IV secolo), passa nel XVIII secolo a Donna Teresa Pamphili Grillo che lo trasforma completamente.
[img_assist|nid=639|title=Villa Fidelia|desc=(Credit foto: Pro Spello http://www.prospello.it)|link=none|align=center|width=450]
Tra il Settecento e l’Ottocento viene realizzato da G. Piermarini un casino al lato opposto (estremità settentrionale del santuario) che viene poi modificato nei primi anni del ‘900 dall’architetto C.Bazzari.
Fortemente condizionato dalle preesistenze romane l’impianto della villa mantiene la stessa disposizione planimetrica e lo stesso impianto, anche se all’attuale complesso di Villa Fidelia non appartiene più l’estremità meridionale, di proprietà delle suore missionarie d’Egitto.
L’edificio principale presenta pianta rettangolare, si eleva su cinque piani, di cui solo tre fuori terra a causa della pendenza del terreno. I prospetti sono riccamente decorati, di gusto barocco e neo classico; sono scanditi da lesene e paraste a bugnatura piatta che si incrociano con le fasce marcapiano, da finestre con cornici mistilinee, timpani spezzati e riquadrature. La parte centrale del prospetto principale è resa molto importante dalla scalinata, dal portale con timpano spezzato affiancato da finestre, dal balcone del primo piano su cui si aprono due porte finestre mistilinee unite da un decoro a medaglione.
Verso valle, più basso di un piano, si affianca un corpo più recente che prosegue a piano terra, la cadenza delle finestre rettangolari mentre al primo piano si apre con una loggia ad archi che guarda verso valle. La centralità di quest’ultima viene messa in evidenza da un arco più alto coronato da timpano con cimasa mistilinea e balconcino sporgente. Tutto il corpo loggiato si conclude con copertura a terrazza. Più fedele alla composizione originale è il prospetto secondario, tripartito, rialzato al centro di un piano e con due importanti ingressi laterali simmetrici.
L’aspetto più rilevante della villa è costituito dalle sistemazioni esterne articolate nel giardino vesuviano o barocco, all’ingresso, il galoppatoio, il giardino all’italiana, il parco. Al giardino vesuviano si accede dal cancello principale affiancato ai lati dalla cappella e dalla casa del custode; questo si sviluppa su un piano inclinato suddiviso in terrazzamenti ed è delimitato ai lati da doppi filari di cipressi. Il primo terrazzamento è ornato da siepi di bosso semicircolari e circolari ed è delimitato in alto da una scalinata con fontana centrale a esedra; quelli superiori si collegano tra loro con scalinate sinuose e spazi erbosi. La parte terminale del giardino vesuviano è costituita dall’esedra dell’orologio, un elegante prospetto a nicchie la cui scalinata dà accesso al parco. Il galoppatoio, disposto a lato, è costituito da un circo formato da una duplice corona di lecci. Dal prospetto posteriore del casino parte il ripiano stretto e lungo del giardino all’italiana, quadripartito in doppie siepi e globi di bosso e ricco di vasi di agrumi. A monte il giardino è delimitato per tutta la sua lunghezza da un alto muro a nicchioni. Subito sopra, bordato da filari di cipressi e pini marittimi, si apre il parco di lecci.
La villa attualmente è di proprietà pubblica ed è allestita all’interno, per mostre temporanee, all’esterno per concerti e spettacoli nella vasta area erbosa a lato del giardino barocco.1
[img_assist|nid=639|title=Villa Fidelia|desc=(Credit foto: Pro Spello http://www.prospello.it)|link=none|align=center|width=450]
Tra il Settecento e l’Ottocento viene realizzato da G. Piermarini un casino al lato opposto (estremità settentrionale del santuario) che viene poi modificato nei primi anni del ‘900 dall’architetto C.Bazzari.
Fortemente condizionato dalle preesistenze romane l’impianto della villa mantiene la stessa disposizione planimetrica e lo stesso impianto, anche se all’attuale complesso di Villa Fidelia non appartiene più l’estremità meridionale, di proprietà delle suore missionarie d’Egitto.
L’edificio principale presenta pianta rettangolare, si eleva su cinque piani, di cui solo tre fuori terra a causa della pendenza del terreno. I prospetti sono riccamente decorati, di gusto barocco e neo classico; sono scanditi da lesene e paraste a bugnatura piatta che si incrociano con le fasce marcapiano, da finestre con cornici mistilinee, timpani spezzati e riquadrature. La parte centrale del prospetto principale è resa molto importante dalla scalinata, dal portale con timpano spezzato affiancato da finestre, dal balcone del primo piano su cui si aprono due porte finestre mistilinee unite da un decoro a medaglione.
Verso valle, più basso di un piano, si affianca un corpo più recente che prosegue a piano terra, la cadenza delle finestre rettangolari mentre al primo piano si apre con una loggia ad archi che guarda verso valle. La centralità di quest’ultima viene messa in evidenza da un arco più alto coronato da timpano con cimasa mistilinea e balconcino sporgente. Tutto il corpo loggiato si conclude con copertura a terrazza. Più fedele alla composizione originale è il prospetto secondario, tripartito, rialzato al centro di un piano e con due importanti ingressi laterali simmetrici.
L’aspetto più rilevante della villa è costituito dalle sistemazioni esterne articolate nel giardino vesuviano o barocco, all’ingresso, il galoppatoio, il giardino all’italiana, il parco. Al giardino vesuviano si accede dal cancello principale affiancato ai lati dalla cappella e dalla casa del custode; questo si sviluppa su un piano inclinato suddiviso in terrazzamenti ed è delimitato ai lati da doppi filari di cipressi. Il primo terrazzamento è ornato da siepi di bosso semicircolari e circolari ed è delimitato in alto da una scalinata con fontana centrale a esedra; quelli superiori si collegano tra loro con scalinate sinuose e spazi erbosi. La parte terminale del giardino vesuviano è costituita dall’esedra dell’orologio, un elegante prospetto a nicchie la cui scalinata dà accesso al parco. Il galoppatoio, disposto a lato, è costituito da un circo formato da una duplice corona di lecci. Dal prospetto posteriore del casino parte il ripiano stretto e lungo del giardino all’italiana, quadripartito in doppie siepi e globi di bosso e ricco di vasi di agrumi. A monte il giardino è delimitato per tutta la sua lunghezza da un alto muro a nicchioni. Subito sopra, bordato da filari di cipressi e pini marittimi, si apre il parco di lecci.
La villa attualmente è di proprietà pubblica ed è allestita all’interno, per mostre temporanee, all’esterno per concerti e spettacoli nella vasta area erbosa a lato del giardino barocco.1
- 1. Le informazioni riportate sono tratte dallo "Studio di fattibilità. Rete regionale per la valorizzazione di ville, parchi e giardini nel paesaggio rurale. Servizio promozione e valorizzazione sistemi naturalistici e paesaggistici" della Regione dell'Umbria