COMUNI dell'UMBRIA:
Edifici abitativi:
Il Castello di Montevibiano sorge nel territorio marscianese, sul sito di un antico castello all’interno dell’omonimo borgo, sulla sommità di un poggio che domina la valle del Nestore. Villa nata da una struttura militare del XIII-XIV secolo, fu trasformata in palazzo residenziale nel XVI-XVII secolo e completamente rinnovata dal 1915 al 1940 grazie all’intervento dell’architetto Ugo Tarchi, famoso per il suo stile eclettico, tipico dell’epoca.
Il complesso ha una conformazione circolare all’interno della cinta muraria del castello del XIII secolo ancora in gran parte conservata. Attraverso la porta dalla cornice ogivale si accede alla corte su cui si affacciano l’edificio principale, la cappella, la limonaia, il frantoio ed altri edifici rustici dalle murature di pietra. Dietro l’imponente corpo della villa si sviluppano su terrazzamenti, il giardino ed il parco. Il palazzo ha una pianta rettangolare allungata, con un fronte principale caratterizzato aperture più grandi e rettangolari al piano nobile e più piccole e quadrate al piano superiore, oltre ad un portale ad arco bugnato (disegno risalente al XV-XVI secolo). L’estremità occidentale del prospetto viene messa in evidenza dal Tarchi sopraelevando una massiccia torre dalla sommità loggiata, con copertura a doppia falda. La stessa torre svetta anche nel fronte opposto, contrapposta ad un’altra più piccola anche questa porticata. Come quest’ultima, è opera dell’architetto la loggia a due piani addossata alla torre più grande. La facciata, del XVII secolo, viene inoltre modificata nelle aperture a cui viene conferito un carattere neomedioevale.
Il motivo della loggia, stavolta con scala esterna, viene ripetuto anche in uno degli edifici che si affacciano sulla corte; a questo viene anche aggiunto, sul retro, il volume della limonaia. Poco più a Nord è ubicata la cappella, altro intervento di Tarchi, caratterizzata da un sagrato rialzato rispetto alla corte, da una grande vetrata ad arco e campanile a vela.
Particolarmente interessante è la sistemazione dell’area esterna, molto disegnata pertanto ricca di episodi originali. I giardini sono tre: ai lati dell’ingresso alla villa, si sviluppano a sinistra, la limonaia con il tipico impianto a vialetti e l’orto, al lato opposto, il giardino delle rose concepito intorno ad un’esedra belvedere. L’ingresso è caratterizzato da una volta di glicini. Sul retro della villa è situato quello principale strutturato a gradoni.
Il primo terrazzamento è costituito da un vasto parterre erboso, con ampia veduta panoramica; al di sotto di questo è ubicato il labirinto, di forma circolare, strutturato da siepi di bosso di forma curvilinea irregolare. Sul secondo ripiano si apre la piscina, la più antica della provincia di Perugia, a cui si accede attraverso una doppia scalinata ad esedra, motivo che si ripete sulle due testate della piscina e sulle alte quinte di cipresso che la circondano. Nello stesso terrazzamento è situato il teatro completamente costruito con paramenti vegetali, completo di tutti i suoi elementi: camerini, quinte e scenario realizzati con bosso e cipresso, palcoscenico e platea. Un voltabotte di leccio divide il teatro dal campo da tennis. Nella scarpata sottostante si sviluppa il parco con la pineta di pini marittimi e querce.
Attualmente Castello di Montevibiano è di proprietà privata, viene utilizzato come residenza e luogo di rappresentanza per l’omonima cantina che produce vini D.O.C., I.G.T. e grappa. La stessa azienda produce anche olio d’oliva.1
Il complesso ha una conformazione circolare all’interno della cinta muraria del castello del XIII secolo ancora in gran parte conservata. Attraverso la porta dalla cornice ogivale si accede alla corte su cui si affacciano l’edificio principale, la cappella, la limonaia, il frantoio ed altri edifici rustici dalle murature di pietra. Dietro l’imponente corpo della villa si sviluppano su terrazzamenti, il giardino ed il parco. Il palazzo ha una pianta rettangolare allungata, con un fronte principale caratterizzato aperture più grandi e rettangolari al piano nobile e più piccole e quadrate al piano superiore, oltre ad un portale ad arco bugnato (disegno risalente al XV-XVI secolo). L’estremità occidentale del prospetto viene messa in evidenza dal Tarchi sopraelevando una massiccia torre dalla sommità loggiata, con copertura a doppia falda. La stessa torre svetta anche nel fronte opposto, contrapposta ad un’altra più piccola anche questa porticata. Come quest’ultima, è opera dell’architetto la loggia a due piani addossata alla torre più grande. La facciata, del XVII secolo, viene inoltre modificata nelle aperture a cui viene conferito un carattere neomedioevale.
Il motivo della loggia, stavolta con scala esterna, viene ripetuto anche in uno degli edifici che si affacciano sulla corte; a questo viene anche aggiunto, sul retro, il volume della limonaia. Poco più a Nord è ubicata la cappella, altro intervento di Tarchi, caratterizzata da un sagrato rialzato rispetto alla corte, da una grande vetrata ad arco e campanile a vela.
Particolarmente interessante è la sistemazione dell’area esterna, molto disegnata pertanto ricca di episodi originali. I giardini sono tre: ai lati dell’ingresso alla villa, si sviluppano a sinistra, la limonaia con il tipico impianto a vialetti e l’orto, al lato opposto, il giardino delle rose concepito intorno ad un’esedra belvedere. L’ingresso è caratterizzato da una volta di glicini. Sul retro della villa è situato quello principale strutturato a gradoni.
Il primo terrazzamento è costituito da un vasto parterre erboso, con ampia veduta panoramica; al di sotto di questo è ubicato il labirinto, di forma circolare, strutturato da siepi di bosso di forma curvilinea irregolare. Sul secondo ripiano si apre la piscina, la più antica della provincia di Perugia, a cui si accede attraverso una doppia scalinata ad esedra, motivo che si ripete sulle due testate della piscina e sulle alte quinte di cipresso che la circondano. Nello stesso terrazzamento è situato il teatro completamente costruito con paramenti vegetali, completo di tutti i suoi elementi: camerini, quinte e scenario realizzati con bosso e cipresso, palcoscenico e platea. Un voltabotte di leccio divide il teatro dal campo da tennis. Nella scarpata sottostante si sviluppa il parco con la pineta di pini marittimi e querce.
Attualmente Castello di Montevibiano è di proprietà privata, viene utilizzato come residenza e luogo di rappresentanza per l’omonima cantina che produce vini D.O.C., I.G.T. e grappa. La stessa azienda produce anche olio d’oliva.1
- 1. Le informazioni riportate sono tratte dallo "Studio di fattibilità. Rete regionale per la valorizzazione di ville, parchi e giardini nel paesaggio rurale. Servizio promozione e valorizzazione sistemi naturalistici e paesaggistici" della Regione dell'Umbria