COMUNI dell'UMBRIA:
Archeologia:
La catacomba di Villa San Faustino - unico cimitero cristiano sotterraneo scoperto in Umbria - è ubicata lungo il tracciato dell'antica via Flaminia, sviluppatasi fra il IV e il V secolo. Deve il suo nome alla memoria di San Faustino, le cui ossa furono scoperte da don Telesforo Angeli sotto l'altare maggiore dell'omonima Abbazia di San Faustino.
Nota fin dal 1691 col nome di Grotte di Traiano1, fu riscoperta nel 1900 ed oggetto di campagne di scavo dagli inizi degli anni Quaranta fino alla fine del XX secolo.
La galleria principale è quella di mezzo, dalla quale si diramano le due minori a croce. E' lunga 22 metri e termina alla massima profondità dell'ipogeo (m 7,03 sotto il piano della grotta). Ha diversi loculi inviolati e sulla destra, verso la fine, un grande arcosolio con due sarcofaghi. I loculi, di varie misure, spesso chiusi da tegoloni, per la semplicità degli oggetti di corredo - semplici lucerne in terracotta - e per l'assenza di materiale epigrafico confermano un tipo di sfruttamento legato esclusivamente alla popolazione rurale residente nell'area. Sul pavimento sono state scavate alcune formae, chiuse anch'esse con tegole, che recano segni circolari incisi prima della cottura. I materiali recuperati indicano una frequentazione dell’area compresa tra il IV e il V secolo d.C.
Lo scavo che ha interessato l'area immediatamente prospiciente l'ingresso moderno ha fatto emergere tracce di un modesto edificio di culto a navata unica, addossato all'im-pianto catacombale con la sua parete settentrionale, ed il cui piano pavimentale è risultato essere ampiamente occupato da numerose sepolture, estremamente differenziate nella tipologia funeraria, tra cui è possibile riconoscere alcune soluzioni maggiormente sofisticate, da attribuire a committenti di ceto superiore.2,3
Nota fin dal 1691 col nome di Grotte di Traiano1, fu riscoperta nel 1900 ed oggetto di campagne di scavo dagli inizi degli anni Quaranta fino alla fine del XX secolo.
La galleria principale è quella di mezzo, dalla quale si diramano le due minori a croce. E' lunga 22 metri e termina alla massima profondità dell'ipogeo (m 7,03 sotto il piano della grotta). Ha diversi loculi inviolati e sulla destra, verso la fine, un grande arcosolio con due sarcofaghi. I loculi, di varie misure, spesso chiusi da tegoloni, per la semplicità degli oggetti di corredo - semplici lucerne in terracotta - e per l'assenza di materiale epigrafico confermano un tipo di sfruttamento legato esclusivamente alla popolazione rurale residente nell'area. Sul pavimento sono state scavate alcune formae, chiuse anch'esse con tegole, che recano segni circolari incisi prima della cottura. I materiali recuperati indicano una frequentazione dell’area compresa tra il IV e il V secolo d.C.
Lo scavo che ha interessato l'area immediatamente prospiciente l'ingresso moderno ha fatto emergere tracce di un modesto edificio di culto a navata unica, addossato all'im-pianto catacombale con la sua parete settentrionale, ed il cui piano pavimentale è risultato essere ampiamente occupato da numerose sepolture, estremamente differenziate nella tipologia funeraria, tra cui è possibile riconoscere alcune soluzioni maggiormente sofisticate, da attribuire a committenti di ceto superiore.2,3
- 1. Nella carta IGM scala 25000 la catacomba è tutt'ora indicata come "Grotta Traiana"
- 2. Catacomba di Villa San Faustino. Sito web della Regione Umbria http://www.itinerari.regioneumbria.eu visitato nel mese di aprile 2012.
- 3. Catacombe dell'Umbria aperte al pubblico. Sito web della Città del Vaticano http://www.vatican.va visitato nel mese di aprile 2012.