Vallerani, palazzo

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Edifici abitativi:

Tipico esempio di villa di pianura, Palazzo Vallerani sorge sul fondovalle tiberino in un ambito rurale, all’interno del territorio Todino. Fu fatto costruire dalla famiglia Patrizi nel XVI secolo con un impianto più contenuto dell’odierno; nei primi dell’Ottocento passò ai Conti Massei e, nel 1880 divenne di proprietà dell’avvocato Francesco Vallerani, subendo nel tempo successive addizioni.

Il complesso presenta il tipico impianto a maglie ortogonali, lunghi viali rettilinei ed edifici dalla forma allungata. Attualmente l’edificio principale è connotato da una pianta a forma di H con corpo centrale più alto sormontato da torretta. Questo, insieme alle ali sul retro costituisce il nucleo originario, al quale furono aggiunte nel 1790, le ali antistanti il giardino. L’ala del lato occidentale si allunga nel corpo della limonaia, di epoca precedente ed unita al resto dell’edificio solo nel 1852.

La facciata principale che si affaccia sul giardino è caratterizzata da un portale affiancato da colonne di granito sormontate da balcone. Il piano nobile è messo ulteriormente in evidenza da lesene architravate e cornici attorno alle tre finestre composte a motivo di serliana. Questa facciata, come quella del retro, è percorsa da doppie fasce marcapiano e riquadrature delle finestre in cotto. I portali delle due facciate sono allineati ed uniti dall’androne per le carrozze coperto da una volta.

Le sistemazioni esterne risalgono ai secoli XVIII e XIX.Centrale rispetto alla facciata pricipale, si estende il giardino all’italiana con fontana ottagonale al centro dell’incrocio di vialetti che lo ripartiscono in quattro aiuole. Le alberature sparse piantate alla fine dell’Ottocento (pini, palme,cedri del Libano) ne hanno trasformato l’aspetto cancellando a tratti, il disegno originario.La zona antistante è attraversata dal viale principale di cipressi e pini marittimi.

Lungo il lato occidentale, davanti al blocco della limonaia, si estende il giardino delle palme, di forma quadrata ripartito in quattro spazi a loro volta suddivisi in quattro aiuole con fontana centrale. Nella zona antistante, il giardino assume un aspetto più naturalistico ed è caratterizzato dal corso d’acqua naturale Fosso di Paterno, che viene convogliato in una peschiera di forma ottagonale attraversata da un pontile che permette il raggiungimento dell’isola centrale, messa in evidenza da una torretta.

Il giardino sul retro è costituito da un parterre erboso a forma di ferro di cavallo enfatizzata lungo il perimetro da cipressi argentati e attraversato dal viale centrale. Da qui, lungo il lato occidentale si estende il parco di ippocastani, querce, aceri.

La villa è di proprietà privata.1
  • 1. Le informazioni riportate sono tratte dallo "Studio di fattibilità. Rete regionale per la valorizzazione di ville, parchi e giardini nel paesaggio rurale. Servizio promozione e valorizzazione sistemi naturalistici e paesaggistici" della Regione dell'Umbria
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