COMUNI dell'UMBRIA:
Edifici abitativi:
Vicino al borgo di Terraia, dall’alto di una collina con una vista panoramica di 360° che guarda verso Spoleto da una parte e verso Assisi e Montefalco dall’altra, sorge Villa Pianciani, detta anche “Il Monte”, uno dei più notevoli esempi di residenza di campagna dell’Umbria.
Fu fatta costruire nel XVIII secolo dai Conti Pianciani, commissionando il progetto all’architetto Giuseppe Valadier che modificò un preesistente e modesto edificio e successivamente fu modificata dall’architetto Pietro Ferrari.
[img_assist|nid=506|title=Villa Pianciani a Spoleto|desc=(Credit foto: http://www.villapianciani.it)|link=none|align=center|width=450] Essa appare pertanto come un grande edificio con pianta a forma di L costituito da più volumi di varia altezza, specie sul retro dove viene racchiuso un piccolo cortile porticato su due lati. Il fronte principale è quello più unitario ed importante; esso si sviluppa su un piano terra, un mezzanino, il piano nobile ed un sottotetto e si allunga in undici assi di aperture. E’ tripartito dal lieve aggetto delle ali laterali che mettono in evidenza la parte centrale ornata da cinque arconi alti quanto il piano terra ed il mezzanino, sormontati dal balcone del piano nobile, lungo quanto tutta la parte centrale. Quest’ultima inoltre si eleva del piano sottotetto, per la larghezza di tre assi di aperture, coronata da fastigio con orologio e pinnacoli che si ripetono anche sul cornicione di gronda. La scansione delle aperture viene messa in evidenza da marcapiani e lesene di colore chiaro in contrasto con il rosso delle pareti. La percezione della facciata viene ulteriormente amplificata dalla presenza delle due quinte murarie ad esedra disposte simmetricamente ad essa. Queste sono ripartite in riquadri da lesene. Il prospetto orientale è alto un solo piano ed è scandito da portoni arcuati e finestre rettangolari; gli altri prospetti sono molto più semplici. All’interno molto interessanti sono: la galleria d’ingresso con trompe l’oeil con scene di campagna, la sala ellittica, la scala monumentale e sale affrescate al piano superiore. Nel grande prato sul retro della villa, in posizione eccentrica, sorge la chiesa che si presenta come un tempio classico con portico a colonne e timpano triangolare. A navata unica e abside ad emiciclo, presenta due piccoli corpi laterali adibiti a sacrestia.
L’area esterna si struttura sul motivo assiale dato dal viale principale che segue il crinale della collina. Questo infatti, perfettamente ortogonale all’edificio, fa da asse di simmetria all’intera area e da punto di convergenza dei percorsi. Ai suoi lati si sviluppano simmetricamente due grandi prati bordati da alberature, poi i due giardini con gazebo definiti da siepi di bosso; da qui, sulla sinistra, si accede al giardino segreto, ornato da siepi di bosso, da un’esedra che fa da contenimento al ripiano superiore e da un’edicola.
Proseguendo per il percorso centrale invece si entra nella grande corte ellittica. Le quinte murarie ad esedra sono interrotte con eleganti cancelli nel punto di congiunzione con il palazzo e ai lati, in corrispondenza del vialetto perpendicolare a quello centrale, per dare accesso a due terrazze belvedere.
La villa è di proprietà privata.1
Fu fatta costruire nel XVIII secolo dai Conti Pianciani, commissionando il progetto all’architetto Giuseppe Valadier che modificò un preesistente e modesto edificio e successivamente fu modificata dall’architetto Pietro Ferrari.
[img_assist|nid=506|title=Villa Pianciani a Spoleto|desc=(Credit foto: http://www.villapianciani.it)|link=none|align=center|width=450] Essa appare pertanto come un grande edificio con pianta a forma di L costituito da più volumi di varia altezza, specie sul retro dove viene racchiuso un piccolo cortile porticato su due lati. Il fronte principale è quello più unitario ed importante; esso si sviluppa su un piano terra, un mezzanino, il piano nobile ed un sottotetto e si allunga in undici assi di aperture. E’ tripartito dal lieve aggetto delle ali laterali che mettono in evidenza la parte centrale ornata da cinque arconi alti quanto il piano terra ed il mezzanino, sormontati dal balcone del piano nobile, lungo quanto tutta la parte centrale. Quest’ultima inoltre si eleva del piano sottotetto, per la larghezza di tre assi di aperture, coronata da fastigio con orologio e pinnacoli che si ripetono anche sul cornicione di gronda. La scansione delle aperture viene messa in evidenza da marcapiani e lesene di colore chiaro in contrasto con il rosso delle pareti. La percezione della facciata viene ulteriormente amplificata dalla presenza delle due quinte murarie ad esedra disposte simmetricamente ad essa. Queste sono ripartite in riquadri da lesene. Il prospetto orientale è alto un solo piano ed è scandito da portoni arcuati e finestre rettangolari; gli altri prospetti sono molto più semplici. All’interno molto interessanti sono: la galleria d’ingresso con trompe l’oeil con scene di campagna, la sala ellittica, la scala monumentale e sale affrescate al piano superiore. Nel grande prato sul retro della villa, in posizione eccentrica, sorge la chiesa che si presenta come un tempio classico con portico a colonne e timpano triangolare. A navata unica e abside ad emiciclo, presenta due piccoli corpi laterali adibiti a sacrestia.
L’area esterna si struttura sul motivo assiale dato dal viale principale che segue il crinale della collina. Questo infatti, perfettamente ortogonale all’edificio, fa da asse di simmetria all’intera area e da punto di convergenza dei percorsi. Ai suoi lati si sviluppano simmetricamente due grandi prati bordati da alberature, poi i due giardini con gazebo definiti da siepi di bosso; da qui, sulla sinistra, si accede al giardino segreto, ornato da siepi di bosso, da un’esedra che fa da contenimento al ripiano superiore e da un’edicola.
Proseguendo per il percorso centrale invece si entra nella grande corte ellittica. Le quinte murarie ad esedra sono interrotte con eleganti cancelli nel punto di congiunzione con il palazzo e ai lati, in corrispondenza del vialetto perpendicolare a quello centrale, per dare accesso a due terrazze belvedere.
La villa è di proprietà privata.1
- 1. Le informazioni riportate sono tratte dallo "Studio di fattibilità. Rete regionale per la valorizzazione di ville, parchi e giardini nel paesaggio rurale. Servizio promozione e valorizzazione sistemi naturalistici e paesaggistici" della Regione dell'Umbria