COMUNI dell'UMBRIA:
Altre emergenze architettoniche e culturali:
Il Mulino di San Giovanni era un modesto opificio (per questo indicato con il toponimo a mulinétta) la cui costruzione, sul torrente Tatarena, venne deliberata nel Consiglio generale del 7 novembre 1460, come risulta
da un registro del comune di S. Giovanni.1
Mulino di San Giovanni, a mulinétta - Visualizzazione ingrandita della mappa
Nel 1474, anno della restituzione di Castel San Giovanni a Trevi, che vi restò per 45 anni fino al 1519, il mulino era perfettamente funzionante.2 Da una quota di affitto attestata per il 1817 e da una lettera di reclamo sugli obblighi di sistemazione della rifolta, datata 25 gennaio 1875, si deduce la funzionalità del mulino nel XIX secolo. Ad oggi della funzione originaria del piccolo edificio, adattato ad abitazione e a tale scopo utilizzato fino agli anni 1940, non si conserva più' memoria essendo scomparsi gli elementi molitori ed anche il canale che convogliava l'acqua del Tatarena al molino e la reimmetteva nel torrente più a valle.3
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Nel 1474, anno della restituzione di Castel San Giovanni a Trevi, che vi restò per 45 anni fino al 1519, il mulino era perfettamente funzionante.2 Da una quota di affitto attestata per il 1817 e da una lettera di reclamo sugli obblighi di sistemazione della rifolta, datata 25 gennaio 1875, si deduce la funzionalità del mulino nel XIX secolo. Ad oggi della funzione originaria del piccolo edificio, adattato ad abitazione e a tale scopo utilizzato fino agli anni 1940, non si conserva più' memoria essendo scomparsi gli elementi molitori ed anche il canale che convogliava l'acqua del Tatarena al molino e la reimmetteva nel torrente più a valle.3
- 1. «Nel pubblico generale consiglio degli uomini del castello di S. Giovanni (il cui elenco consta di 50 uomini) per primo si discute sopra la realizzazione e costruzione del molino presso il f1umen Tatarena nova vel vetera secondo il parere reso dal magnifico Giuliano da Orte»; «il consigliere Antonius Piacentis propone di eleggere tre uomini deputati a fabbricare detto molino in luogo che sembri il migliore e piaccia »; «nello stesso giorno, nel palazzo del comune, dove risiede e abita il vicario, vengono nominati i seguenti uomini circa la costruzione del molino di S. Giovanni, Battista de Evangelista, Petrus de Albertini, Petrus Angeli». SASS, Inventario Castelli, registro del comune di S. Giovanni, n. 88. c. 7v, «Nel pubblico generale consiglio.,,»; c. 8v, «il consigliere Antonius Placentis". »; c. 9r, «circa la costruzione del molino di S. Giovanni.»
- 2. «Trevi accondiscendeva [ ... ] facendogli la facoltà di impiegare la molitura del loro molino in Tatarena per la munizione delle armi e mantenimento del castello [ ...anno 1474]». Natalucci, D. (1745). Historia di Trevi. p. 299.
- 3. D'Agata, A. (2010). A sedia de lu Papa. Lingua e cultura a Castel San Giovanni. Spoleto: Nuova Eliografica. pp.70-72
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