COMUNI dell'UMBRIA:
Edifici religiosi:
Il Santuario della Madonna della Pasquarella sorge su uno sperone roccioso che domina la SS.448, incastonato in mezzo a rocce e fitta vegetazione, nei pressi delle note gole del Forello, tra i monti che vanno da Acqualoreto a Civitella. Fino al XVII secolo era intitolato a Santa Maria "de Scopulis" o di "Scopio" (dello "Scoglio", da cui deriva Scoppieto).
[img_assist|nid=809|title=Santuario della Madonna della Pasquarella|desc=(Credit foto: Gianmarco Fusari)|link=none|align=center|width=450|height=352]
Il termine Pasquarella, che appare per la prima volta in un documento del 1474, deriva dall'appellativo popolare dato all'edificio per indicarne il grande afflusso di pellegrini nelle domeniche successive alla Pasqua e all’Epifania.
L'originaria chiesa viene per la prima volta citata in un documento del 1275, anche se la tipologia architettonica dell'abside e del piccolo campanile a vela medievale di pregevole fattura che la sovrasta farebbero retrocedere l'edificazione di almeno un secolo.
Le leggende intorno all'origine dell'edificio sono diverse. L'una vuole che la chiesa sia stata eretta nel luogo dove venne rinvenuta un'immagine della Madonna al ritirarsi della acque del fosso della Pasquarella tracimate in seguito ad una inondazione. Secondo un'altra tradizione alcuni abitanti di Acqualoreto trovata un'immagine della Madonna la portarono nella loro chiesa parrocchiale, ma l'immagine miracolosamente veniva sempre ritrovata sul greto del fosso.
[img_assist|nid=808|title=Santuario della Madonna della Pasquarella, il dipinto miracoloso.|desc=|link=none|align=center|width=449|height=329]
Oggetto di culto è un affresco che raffigura la Vergine con il Bambino e san Giuseppe mentre ricevono i doni dei Magi al quale sarebbe legati fenomeni miracolosi.Il sudore della Madonna e del Bambino" href="#footnote1_0yni91y">1 Il dipinto, più volte ritoccato in occasione di altrettanti interventi di restauro, è di difficile datazione: l’immagine attuale, plausibilmente dipinta su una più antica, risalirebbe al XVII secolo.
Fino al XV secolo l'edificio religioso era abitato da monaci camaldolesi, partiti i monaci, il beneficio della chiesa venne avocato dalla Curia Romana che la affidò, sino al 1882, a sacerdoti chiamati Abati Commendatari, che però non risiedevano in loco. Fu per questo che dal 1726 al 1867 si provvide alla cura del santuario mediante Eremiti ivi dimoranti. Questi ultimi occuparono la grotta ed un piccolo edificio, noto come casa dell’eremita, esistenti presso il santuario. Nel 1574 il visitatore apostolico Pietro Camaiani trovò la chiesa in uno stato di deplorevole abbandono e ne ordinò il restauro. Non ricevendo obbedienza il beneficio semplice e il culto venne trasferito all’altare della Pasquarella nella chiesa di Acqualoreto, ove venne dedicato un altare all’Epifania (ne è testimone una tela del pittore tudertino Paolo Sensini tuttora ivi conservata).
La devozione popolare rimase comunque sempre legata al santuario della Pasquarella, nonostante per tutto il secolo XVII il luogo abbia versato in condizioni di terribile degrado fisico. Gli interventi di restauro (ed ampliamento) si susseguirono nel corso dei secoli sccessivi.
Nel 1867 si spense l’ultimo eremita del santuario, fra' Angelo da Avigliano e nel 1882, con la morte dell’ultimo beneficiario don Mario Corsi, il beneficio fu ritirato dal demanio: da quel momento la cura del luogo resterà affidata al parroco di Acqualoreto. Dal 1873 Don Giuseppe Bernardi, pievano di Acqualoreto, fu attivo rettore del santuario e grazie al suo impegno nel coltivare la devozione locale, il 28 agosto 1892 l’immagine fu solennemente incoronata dal vescovo di Todi mons. Giulio Boschi. Fu lo stesso Bernardi che ampliò e rimaneggiò alla fine del XIX secolo la piccola chiesetta di 23 metri quadrati esistente fino ai primi decenni del secolo precedente. Costruì una chiesa di 80 metri quadri a tre navate collocando nella conca dell'abside l'affresco oggetto di culto. Nella facciata è stata conservata una piccola finestra per consentire la visione dell'immagine della Madonna ai devoti.
Nel corso del XX secolo il santuario ha conosciuto ancora interventi di ampliamento e ristrutturazione che ne hanno migliorato l'agibilità.2
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Il termine Pasquarella, che appare per la prima volta in un documento del 1474, deriva dall'appellativo popolare dato all'edificio per indicarne il grande afflusso di pellegrini nelle domeniche successive alla Pasqua e all’Epifania.
L'originaria chiesa viene per la prima volta citata in un documento del 1275, anche se la tipologia architettonica dell'abside e del piccolo campanile a vela medievale di pregevole fattura che la sovrasta farebbero retrocedere l'edificazione di almeno un secolo.
Le leggende intorno all'origine dell'edificio sono diverse. L'una vuole che la chiesa sia stata eretta nel luogo dove venne rinvenuta un'immagine della Madonna al ritirarsi della acque del fosso della Pasquarella tracimate in seguito ad una inondazione. Secondo un'altra tradizione alcuni abitanti di Acqualoreto trovata un'immagine della Madonna la portarono nella loro chiesa parrocchiale, ma l'immagine miracolosamente veniva sempre ritrovata sul greto del fosso.
[img_assist|nid=808|title=Santuario della Madonna della Pasquarella, il dipinto miracoloso.|desc=|link=none|align=center|width=449|height=329]
Oggetto di culto è un affresco che raffigura la Vergine con il Bambino e san Giuseppe mentre ricevono i doni dei Magi al quale sarebbe legati fenomeni miracolosi.Il sudore della Madonna e del Bambino" href="#footnote1_0yni91y">1 Il dipinto, più volte ritoccato in occasione di altrettanti interventi di restauro, è di difficile datazione: l’immagine attuale, plausibilmente dipinta su una più antica, risalirebbe al XVII secolo.
Fino al XV secolo l'edificio religioso era abitato da monaci camaldolesi, partiti i monaci, il beneficio della chiesa venne avocato dalla Curia Romana che la affidò, sino al 1882, a sacerdoti chiamati Abati Commendatari, che però non risiedevano in loco. Fu per questo che dal 1726 al 1867 si provvide alla cura del santuario mediante Eremiti ivi dimoranti. Questi ultimi occuparono la grotta ed un piccolo edificio, noto come casa dell’eremita, esistenti presso il santuario. Nel 1574 il visitatore apostolico Pietro Camaiani trovò la chiesa in uno stato di deplorevole abbandono e ne ordinò il restauro. Non ricevendo obbedienza il beneficio semplice e il culto venne trasferito all’altare della Pasquarella nella chiesa di Acqualoreto, ove venne dedicato un altare all’Epifania (ne è testimone una tela del pittore tudertino Paolo Sensini tuttora ivi conservata).
La devozione popolare rimase comunque sempre legata al santuario della Pasquarella, nonostante per tutto il secolo XVII il luogo abbia versato in condizioni di terribile degrado fisico. Gli interventi di restauro (ed ampliamento) si susseguirono nel corso dei secoli sccessivi.
Nel 1867 si spense l’ultimo eremita del santuario, fra' Angelo da Avigliano e nel 1882, con la morte dell’ultimo beneficiario don Mario Corsi, il beneficio fu ritirato dal demanio: da quel momento la cura del luogo resterà affidata al parroco di Acqualoreto. Dal 1873 Don Giuseppe Bernardi, pievano di Acqualoreto, fu attivo rettore del santuario e grazie al suo impegno nel coltivare la devozione locale, il 28 agosto 1892 l’immagine fu solennemente incoronata dal vescovo di Todi mons. Giulio Boschi. Fu lo stesso Bernardi che ampliò e rimaneggiò alla fine del XIX secolo la piccola chiesetta di 23 metri quadrati esistente fino ai primi decenni del secolo precedente. Costruì una chiesa di 80 metri quadri a tre navate collocando nella conca dell'abside l'affresco oggetto di culto. Nella facciata è stata conservata una piccola finestra per consentire la visione dell'immagine della Madonna ai devoti.
Nel corso del XX secolo il santuario ha conosciuto ancora interventi di ampliamento e ristrutturazione che ne hanno migliorato l'agibilità.2
- 1. Nella storia del santuario scritta da don Giuseppe Bernardi - parroco di Acqualoreto che nel 1873, con bolla papale, fu incaricato di riaccendere il culto della Madonna della Pasquarella - viene menzionato un fenomeno miracoloso Il sudore della Madonna e del Bambino
- 2. Le informazioni riportate sono tratte da Coletti, C. Madonna della Pasquarella. Censimento dei santuari cristiani in Italia dall'antichità ai nostri giorni. http://www.santuaricristiani.iccd.beniculturali.it/Common/dettaglio.aspx... visitato nel mese di gennaio 2013 ed al quale si rimanda per approfondimenti.