COMUNI dell'UMBRIA:
Altre emergenze architettoniche e culturali:
Il Piccolo Teatro degli Instabili è ricavato negli spazi che, fino al 1914, costituivano la chiesa di San Donato, poi sostituita nel culto dalla vicina Chiesa di San Giacomo de Muro Rupto. Da quella data, per opera della mecenate straniera Katherine Goad, la sala venne adibita ad uso teatrale, ospitando saggi di fine anno scolastico ed episodiche aggregazioni filodrammatiche di breve durata, infine, nel dopoguerra, ospitava un cinema popolare.
[img_assist|nid=760|title=Teatro degli instabili|desc=(Credit foto: http://www.teatroinstabili.com ) |link=none|align=center|width=450|height=310] Seguirono anni di abbandono, fin quando nel 2002, per iniziativa dell'assissano Carlo Angeletti, quegli spazi tornarono a vivere e ad essere valorizzati di nuovo come teatro.
Il Piccolo Teatro degli Instabili ha una platea con capienza di 100 posti ed un piccolo palco. Nella cornice dell’arcoscenico la decorazione pittorica originale riporta la scritta Dilettando insegna (dal motto latino Teatrum delectando monet), con incluso uno stemma centrale raffigurante il TAU francescano con le mani intrecciate che pregano.
L’utilizzo non è esclusivo, poiché oltre ad ospitare una stagione teatrale, viene impegnato in mostre, convegni, conferenze-dibattito, corsi di aggiornamento, presentazione di libri e cerimonie ufficiali organizzati dalle varie istituzioni locali e regionali.1
[img_assist|nid=760|title=Teatro degli instabili|desc=(Credit foto: http://www.teatroinstabili.com ) |link=none|align=center|width=450|height=310] Seguirono anni di abbandono, fin quando nel 2002, per iniziativa dell'assissano Carlo Angeletti, quegli spazi tornarono a vivere e ad essere valorizzati di nuovo come teatro.
Il Piccolo Teatro degli Instabili ha una platea con capienza di 100 posti ed un piccolo palco. Nella cornice dell’arcoscenico la decorazione pittorica originale riporta la scritta Dilettando insegna (dal motto latino Teatrum delectando monet), con incluso uno stemma centrale raffigurante il TAU francescano con le mani intrecciate che pregano.
L’utilizzo non è esclusivo, poiché oltre ad ospitare una stagione teatrale, viene impegnato in mostre, convegni, conferenze-dibattito, corsi di aggiornamento, presentazione di libri e cerimonie ufficiali organizzati dalle varie istituzioni locali e regionali.1
- 1. Barbanera, M. (2007). "Teatri ed Associazioni teatrali in Umbria". Quaderni del volontariato, 7. Perugia: CESVOL - EFFE. p.15