Archivio storico comunale di Norcia

COMUNI dell'UMBRIA:

Istituti documentari:

Il patrimonio archivistico del comune di Norcia - uno dei più significativi della regione per la ricchezza, l’antichità e la varietà della documentazione - testimonia la storia della città e del territorio fin dal secolo XIII, occupa più di mille metri lineari di scaffalature, per una consistenza calcolabile in oltre undicimila pezzi ed è situato  nel complesso monumentale di S. Francesco, polo culturale cittadino.

I fondi archivistici L’archivio storico del Comune di Norcia, con i fondi ad esso aggregati, consta di 7.800 pezzi, datati tra il secolo XIII e gli anni Sessanta del secolo XX. Nella sezione preunitaria (fino al 1860) si evidenzia, per importanza storica, l’archivio segreto del Comune (secc. XIII-XIX), composto da documenti membranacei e cartacei, parte dei quali legati in volumi o raccolti in ‘fascetti’, conservati in cassette lignee; il contenuto riguarda i legami tra Norcia e l’autorità centrale pontificia, i rapporti con le comunità nella sfera d’influenza nursina e con le città confinanti o vicine, come Spoleto, Cascia, Camerino, Arquata del Tronto. Attualmente le seicento pergamene, in parte restaurate, sono state collocate in cassettiere metalliche, più adatte alla loro conservazione. Da segnalare, inoltre, le serie Statuti, Consigli e riformanze, Capitoli dei Quaranta, Catasti delle otto guaite di Norcia e Contado, Censi, Grani e grasceria, Consigli delle comunità del contado. Nella sezione postunitaria è collocata la documentazione prodotta nei cento anni dal 1860 al 1960, come i Protocolli, le Delibere del Consiglio, della Giunta, del Podestà, le quasi mille buste del Carteggio amministrativo, e tutta la Contabilità e finanza. Tra i fondi archivistici aggregati al comunale, il più cospicuo (mille pezzi tra il 1490 e il 1978) è quello delle IPAB, prodotto prima dalla Congregazione di carità, e, di seguito, dall’Ente comunale di assistenza (ECA), le istituzioni alle quali lo Stato affidò, a partire dal 1860, la gestione della beneficenza pubblica. Nella Congregazione di carità confluirono le opere pie soppresse dopo l’Unità e, tra di esse, alcune di antica origine, come il Monte di pietà, il Monte frumentario, l’Ospedale degli infermi. Archivi statali conservati nel deposito comunale Nel deposito comunale sono conservati anche fondi archivistici statali, come il prezioso Archivio notarile mandamentale, che raccoglie la produzione dei notai che rogarono nei territori di Norcia tra il 1384 e il 1873 e al quale nel 1822 fu aggregato anche l’archivio notarile di Preci. Dal notarile, e precisamente dalla legatura pergamenacea del volume n. 1610, contenente atti del notaio Giovanni Girolamo Vertecchi dell’anno 1665, proviene l’ormai famoso frammento ebraico della Toseftà, databile agli anni 1003-1004 e di grandissimo valore, perché rappresenta il manoscritto più antico esistente dell’opera.(cfr. M. PERANI, I frammenti ebraici negli archivi italiani: censimento e bibliografia al 1998, in ‘Rassegna degli Archivi di Stato, VIII, n. 1, genn./apr. 1998, pp. 56-60; La “Genizah italiana” a cura di M. PERANI, Bologna , Il Mulino, 2002) Un rilievo non minore hanno anche i fondi archivistici del Governatorato di Norcia e Prefettura della montagna (1551-1809) e del Governo distrettuale di Norcia (1816-1860). [bib]54[/bib] 1

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